In tre sull'asta frequenze tv (Milano Finanza)

Creato il 20 febbraio 2014 da Nicoladki @NicolaRaiano
Con Rai, Mediaset e Telecom Italia Media fuori dai giochi per eccesso di capacità (chi ha più di due multiplex non può concorrere), all'asta per l'assegnazione delle frequenze tv, che parte sulle ceneri dell'ex beauty contest voluto dal governo, potranno partecipare tutti gli altri broadcaster attivi in Italia o interessati a entrare in un mercato che rappresenta pur sempre un bacino d'utenza di più di 22 milioni di telespettatori e un giro d'affari a livello pubblicitario di 3,5 miliardi.
La gara per l'acquisto dei tre lotti di frequenze, scrive MF, è scattata il 12 febbraio con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando. I potenziali pretendenti hanno 60 giorni di tempo utile per fare le proprie offerte: la deadline è fissata per l'11 aprile. La base d'asta è di 90,75 milioni, il che equivale ad assegnare a ogni singolo multiplex un valore di 30 milioni. Cifra alla portata di molti soggetti, industriali e finanziari. Tra i più interessati a studiare il dossier c'è il colosso Usa Discovery Channel, oramai il quarto operatore nazionale con uno share superiore al 5% e una solida raccolta vicina a quella di un big del calibro di Urbano Cairo. Discovery, in Italia, possiede 12 canali tra piattaforma digitale free e satellitare a pagamento, tra cui spiccano Real Time e DMax, su cui è stato lanciato il 6 Nazioni di rugby.
Un altro pretendente che sta guardando con attenzione il perimetro dell'asta è lo stesso Cairo. Il pubblicitario-editore, a capo dell'omonimo gruppo che controlla La7 (riportata in otto mesi all'utile operativo), è un candidato naturale all'operazione. Anche se non va trascurato che sul fronte editoriale non è proprietario della parte "infrastrutturale", ovvero i centri stampa.
E se Sky Italia è l'altro convitato di pietra (ma può competere per un solo mux, il lotto L1 con l'obbligo di trasmettere poi in chiaro per tre anni in caso di vittoria) mentre Rete A e Rete Capri sono fuori dalla partita, chi potrebbe rappresentare il vero outsider dell'asta frequenze è Prima Tv. Il gruppo milanese che oggi è guidato dal tandem Naguib Sawiris e Tarak Ben Ammar al momento è esclusivamente un operatore infrastrutturale, dato che gestisce altri multiplex dopo aver ceduto anni fa i canali Sportitalia (oggi non più operativi). Quindi, tecnicamente, è un soggetto che sa già come gestire il business. A questo si aggiunge la voglia di accrescere il proprio peso in Italia di Sawiris, proprietario tra l'altro della quota Dada e del polo Italiaonline, cui fanno capo i portali Libero e Virgilio.

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :