Di nuova pubblicazione la raccolta poetica “Opalescenze“, nuova raccolta poetica dell’autrice Giovanna Fracassi, per farvi conoscere la sua poetica pubblicheremo in anteprima la prefazione alla raccolta. Buona lettura e buoni acquisti!
Esistono realtà parallele che non si nutrono dello scorrere classico del tempo, esistono gocce che trasportano un intero patrimonio genetico di emozioni e di capacità inalterate dal presente. Semitrasparenze che rimandano a tutto il sensibile presente in uno sguardo o nel cadere lento di una foglia sul terreno. La caduta non è da considerarsi sempre e solo come morte, ma come cambiamento necessario per il ciclo della vita.
“Stille di nebbia/ sulle mie labbra/ presto le mie tracce/ sfumano nella luce ovattata.// Il fruscio delle serpi/ stride improvviso:/ troppo vicino/ troppo vicino.// Non c’è fuga/ dall’inganno delle opalescenze/ un fiotto di vapore/ s ’avvolge e/ nell’inconsueta spirale/ il bagliore repentino/ irrompe:/ troppo tardi/ troppo tardi.” – “Stille”
“Opalescenze” narra di una fuga dalla quotidianità del pensiero, una fuga idealizzata dal verso compresso di regole retoriche. Ci troviamo di fronte alle svariate prove della libertà d’espressione. L’autrice racconta di mondi nei quali la mente non deve rammaricarsi per i suoi “sì” ed i suoi “no”; i due poli, positivo e negativo, sono corrispondenti all’immagine riflessa su uno specchio, non è né a destra né a sinistra che l’Io potrà mai trovare pace. La liberazione, in questa raccolta, si ha attraverso l’accettazione della profondità della propria anima, una profondità ricoperta di malinconiche certezze.
Giovanna Fracassi non abbandona le idee di libertà che abbiamo trovato nella prima raccolta, “Arabesques” (edito nel settembre 2012 nella stessa collana editoriale “Trasfigurazioni”), anzi notiamo un tratteggio sempre più definito della sua sfrenata ricerca di consapevolezza. Infatti, se prendiamo ad esempio liriche come “Preghiera”, “Segno”, “Sacrificio”, “Smarrimento” e “Foglia” si potrà notare la volontà di continuare la vita oltre una sorta di morte apparente, non una morte reale del corpo ma un trapasso dall’ormai vetusta vita della mente ad un nuovo spiraglio dal quale guardare il mondo. Sono pensieri profondi animati dalle potenzialità di un’autrice che non si arresta davanti ad un verso spezzato o davanti ad una rima baciata.
Una tematica presente nella raccolta poetica è il profondo dolore che si viene a formare con la rinuncia dell’amore. L’oggetto della rinuncia non è nitido, è piuttosto un pretesto letterario per descrivere delle profonde sensazioni dell’anima, come se quest’ultima divenisse una sorta di ombra indistinta, di ombra che su sfondo nero ha la certezza di aver tralasciato qualcosa che non ha più diritto di vita. Dialoghi intimi con un animo devastato da circostanze emozionali che non permettono una veloce transizione.
“Ombra indistinta/ dai contorni/ ormai slabbrati/ triste e logora/ aerea/ indugi/ sullo sfondo nero/ del mio lacerato sipario.// Niente sei/ ora più/ se non malinconica/ maschera/ emaciata/ a ricordo di ciò/ che mai sarai/ del sole che mai/ più scalderà/ né il tuo cuore/ né la tua parola.// Ombra indistinta/ ti aggiri sgomenta/ perduta sei/ nel tuo labirinto/ ed io per te/ nulla posso.// Il mio silente pianto/ raggiungerti mai più oserà.” – “Perduta”
E se l’animo, come ombra malinconica, si perde all’interno del suo complesso e labirintico accesso verso la felicità, anche la materia è compenetrata da una perdita, da una caduta verso un incipit di tempo che non ha misura. Un cambiamento necessario per il corpo e per lo spirito, una lotta nella quale i combattenti appartengono al medesimo personaggio, in questo caso all’Io Poetico. Anima e corpo come antichi cavalieri alla ricerca di un personalissimo Graal.
“Cielo furioso/ nubi nere come antichi cavalieri/ s’apprestano a dar battaglia.// La coltre bianca/ scivola ormai/ come stanco mantello.// Nel mondo che rotola/ io sono nel vortice/ alla ricerca del mio sacro Graal.// La mia anima è / campo di battaglia:/ quella rabbia/ che tu non conosci/ e quella tenerezza/ che hai appena sfiorato/ implodono/ nel silenzio assoluto/ di un grido/ che solo tu puoi udire.” – “Antichi cavalieri”
Written by Alessia Mocci
Curatrice della collana
Titolo Foto: Luna e Foglie
Autore: Luca Allegrini
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