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in tutto fa novanta, come la paura

Creato il 07 ottobre 2012 da Plus1gmt

C’è questa coppia di amici in cui lei e suo marito sono bene assortiti in quanto a combinare disastri. Lui è quello che ne fa tanti e dalle conseguenze brevi ma molto fastidiose. Il classico bicchiere di vino rovesciato sulla tovaglia pulita, lo strappo nel sacchetto della spazzatura che raccoglie cose tipo due giorni di lettiera dei gatti e/o l’organico con gli avanzi del pesce alle 8.14 del mattino quando alle 8.15 li aspetta la compagna di classe di loro figlio e relativa mamma in auto per andare a scuola. Cose così, che magari poi uno ci ride sopra e se ne dimentica già la sera stessa ma magari nel momento topico in cui accadono alimentano quello che si dice un giramento di scatole e conseguenti imprecazioni contro la sbadataggine, la distrazione, la testa l’hai lasciata in ufficio, hai le mani di ricotta per non dire di peggio e via così. Questo succede in ogni famiglia, e posso dar loro la conferma, in prima persona, che non si tratta dell’unico esemplare di marito goffo al mondo e che può contare sulla nostra solidarietà.

E il bello è che alla moglie invece non cade mai nulla di mano e ha quello che si dice il controllo totale dei propri movimenti uniti alla consapevolezza dello spazio occupato, è sempre sul pezzo e quindi potete immaginare se anche voi siete così controllati cosa significa avere sposato uno che vi cammina dietro e vi calpesta con il piede la pianta dell’infradito facendovi inciampare oppure situazioni paradossali come ciò che mi hanno raccontato essere successo proprio qualche sera fa. Entra una cimice in casa e si posa su una parete. Lui afferra un tovagliolino di carta da tavola – stavano cenando – e lo appoggia sopra la cimice per poi catturarla e portarla fuori. L’uomo sente qualcosa sotto il tovagliolino, pensa di avere in scacco l’insetto, appallottola la carta e tira via il tutto ma la moglie gli fa notare che la cimice è rimasta sul muro. Eppure lui sente qualcosa in mano, e quel qualcosa era una fetta di pomodorino che prima stava su una pizza che il figlio, non gradendo, aveva scartato dal piatto e posato lì. Così oltre a non aver preso la cimice, lui ha anche macchiato di pomodoro la parete. Nel frattempo la cimice è volata in un altro punto più in alto e così l’operazione di caccia si è complicata. Bambini non provate questo a casa: avete capito il soggetto, insomma.

Lei è vittima e artefice invece ad altri tipi di inconvenienti, magari uno a trimestre anziché tre o quattro al giorno come a lui. Ma l’entità non è proprio la stessa. Una volta ha fatto un prelievo al bancomat piuttosto consistente, poi le è squillato il telefono e ha lasciato i soldi lì. Per fortuna che se lì è rimangiati lo sportello automatico, è bastata una telefonata e glieli hanno restituiti. Attiva il forno e la lavatrice in contemporanea – ecco, questo dice di essere la sua specialità – così salta il contatore che si trova in un locale al livello delle cantine, per cui poi il marito deve cercare la torcia per cercare la chiave del locale contatori, mettersi le scarpe e uscire per riattivare l’erogazione di elettricità. Questo è successo una volta di troppo, e il black out conseguente ha fatto saltare il router senza ritorno e così ora sono anche senza telefono e Internet (ah, mi chiedono di ringraziare pubblicamente un certo Pino-DLink per non aver protetto la sua connessione wireless). Il top forse è l’aver superato il limite di velocità in un punto di una superstrada dove qualche giorno prima era stata posizionata una telecamera per il controllo. E quella è la strada che percorre per recarsi al lavoro, ogni giorno. Proprio qualche giorno fa ha ritirato le prime due multe, quella dell’andata e quella del ritorno di uno stesso giorno feriale pre-vacanze di agosto, una bella somma con tanto di punti patente. Ovviamente sperano che non ne seguano altre, perché potrebbe essere un guaio. Anche su questo fronte li rassicuro, ho raccontato di quella volta in cui mia moglie si è tuffata in mare con la macchina fotografica in mano, non ricordandosi di averla con sé, tanto che si è ossidata e abbiamo dovuto buttarla via. Sono cose che succedono, dico loro, l’essere complementari è a detta di tutti una fortuna sfacciata.



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