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In un decreto dell'Economia, il "difficile" rapporto della Chiesa con l'Imu e la Tasi

Creato il 04 luglio 2014 da Gaetano61

Un decreto del ministro dell'Economia Padoan firmato lo scorso 26 giugno, fissa i criteri definitivi per l'esenzione dal pagamento dell'Imu e della Tasi degli "enti non commerciali". In questa locuzione rientrano le associazioni e le fondazioni «che non hanno per oggetto esclusivo o principale l’esercizio di attività commerciali», tra queste associazioni di volontariato, partiti politici e sindacati, ma soprattutto, per la rilevanza del patrimonio complessivo, anche gli immobili riconducibili alla Chiesa cattolica, adibiti alla gestione di scuole, ospedali e alberghi. 
I più fortunati saranno gli enti che gestiscono ospedali, i quali non pagheranno l'Imu e la Tasi se saranno accreditati al servizio sanitario nazionale. 
Per le scuole paritarie viene invece stabilito un limite annuale della retta, al di sotto del quale scatterà l'esenzione; questi i limiti: scuola dell'infanzia 5.739 euro, scuola primaria 6.634 euro, istruzione secondaria di primo grado 6.836 euro, istruzione secondaria di secondo grado 6.914 euro.
Maglie strette, invece, per godere dell'esenzione dal pagamento dei tributi in questione per il settore alberghiero. Le uniche ipotesi di esenzione riguardano quelle strutture che non si rivolgono alla totalità delle persone, ma, ad esempio - come si legge nel decreto - «alunni e famiglie di istituti scolastici, iscritti a catechismo, appartenenti alla parrocchia, membri di associazioni», a condizione che l'attività ricettiva sia limitata ad una parte dell'anno.

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