di Susanne Bier , CANDIDATO UFFICIALE DANIMARCA per gli OSCAR 2011
Accolto trionfalmente al Festival di Toronto, e riscosso un enorme successo in Danimarca, In un mondo migliore è un lungometraggio che tenta di indicare la strada del comportamento civile, attraverso l’esempio personale, chiedendosi se effettivamente la nostra cultura cosiddetta “avanzata” sia davvero il modello per un mondo migliore e più giusto. Emblematica è proprio la scelta di ambientare questa storia in uno dei paesi da sempre considerati i più civili, dove tutto funziona alla perfezione, dove il rispetto è alla base della quotidianità. In un mondo migliore sembra quasi che voglia sfatare questo mito europeo, e internazionale, ed evidenziare che anche in un paese rigoroso come la Danimarca, la “vera realtà” non è poi così perfetta. Susanne Bier, con una sceneggiatura diminuita drasticamente di parole, riesce a raccontare una storia dagli eventi imprevedibili che hanno effetti drammatici sulle persone, distruggendo l’immagine di luogo incantato nel quale vivono. Ad enfatizzare e potenziare quest’immagine contraddittoria di questa nazione sono le riprese di paesaggi meravigliosi e una fotografia di una raffinata superbia. La bellezza maestosa del paesaggio danese collima con la storia crudele che la Bier ci presenta sullo schermo. Ed è proprio in queste immagini che sta la potenza tematica de In un mondo migliore: individuare, percorrere e insegnare la strada del comportamento civile, arrivando a “porgere l’altra guancia” al male e all’osceno che ci circonda, per realizzare il sogno di vivere, appunto, in un mondo migliore.