In un post precedente avevo già affermato che ultimante ci stanno un pò tutti dicendo che siamo nati nel periodo sbagliato della moda. Meglio guardare al passato con una rivisitazione e revisone continua: dai greci ai cinesi, dall'impero russo a tutti i decenni del '900. C'è per ogni gusto e ogni foma. Però mi permetterei di citare Goethe nel dire che
l'artista non è colui che crea qualcosa di nuovo, bensì chi è in grado di presentare cose già risapute come se non fossero mai state dette.
Dalle linee più classiche
A quelle dell'inizio del secolo (con qualche dettaglio più recente, come i bottoni dei cappotti LV che sono identici a quelli che si usavano sui cappotti negli anni '80. Li ricordo ancora sui cappotti di mia madre e qualcuno anche sui miei). Inutile dire che il cappotto sarà uno dei protagonisti della stagione.
Alle fantasie che sanno di altri tempi e altri imperi.
A quella che fu l'infanzia di alcuni di noi, di un'immagine icona del nostro Bel Paese e che spesso gli stranieri (ma un pò anche gli italiani) vorrebbero ritrovare. Altra tematica di questa stagione, lo sfarzo (finto o vero), gli accessori grandi e vistosi, le fantasie barocche che tornano, sia sui tessuti, sia nelle stesse foto pubblicitarie.
Ai colori del pop più british.
Alle brave ragazze e finte tali
A Presto
M.M.