La situazione non è negativa “a prescindere”, anzi: alcune nuore mostrano di apprezzarla, visto che la vituperata signora si rende quasi sempre disponibile quale cuoca e baby sitter. Meno quando la coppia vive altrove, magari a notevole distanza, e la vacanza consiste appunto nel rientro in famiglia (di lui o di lei, cambia poco). Può essere vissuto come un obbligo che preclude alternative più allettanti e, in generale, la gestione autonoma del tempo libero.
La solidarietà di coppia, l’ho scritto a stufo, è infatti fondamentale. «Bisogna rispettare le gerarchie. I figli rispondono ai genitori (…) I consigli dei nonni vanno bene, quando i bambini non sono presenti. Mai discutere davanti a loro». Guai se a litigare sono le persone sbagliate: marito e moglie. «Bisogna allearsi. È il figlio/a a dover mettere i paletti» ribadisce lo psicologo Fulvio Scaparro.
Talvolta l’alleanza, che sembra ben consolidata nella vita di tutti i giorni, rischia di venir meno quando lui o lei, rientrati a casa di mamma, tornano a sentirsi un po’ bambini e in certo senso accettano/subiscono l’autorità del genitore. E’ bene che non dimentichino di esserlo a loro volta, si capisce, e debbono averlo chiaro in mente anche i nonni. Concludo dunque con la consueta esortazione alla razionalità e al senso della misura. Anche in vacanza, ognuno deve interpretare bene la sua parte!
Archiviato in:"Bravi" nonni, Riflessioni