In vece.

Creato il 01 gennaio 2012 da Vix
La tentazione è forte. Sì, la tentazione di affidarsi a un qualche classicone, a una poesia, a una citazione o a un video, per aprire l'anno in questo spazio. Un simbolico o evocativo succedaneo dell'espressione personale. E certo, sarebbe sicuramente meglio, qualitativamente, sarebbe più interessante per il lettore - e chi sono io per sapere cosa è interessante per "il lettore" che si avventura in questo spazio, Babbo Natale? Non credo. Ma oggi è il primo giorno dell'anno 2012. E anche se sono incline a condividere il punto di vista del Salvemini al riguardo, ho l'impressione, forse la sensazione, o magari, più correttamente, la paura, che ci possa essere qualcosa di definitivo all'orizzonte. Be', ce vo' poco, direbbe il fantomatico "lettore" a questo punto, basta guardare un po' oltre i telegiornali, ascoltare le persone che abbiano magari qualche contatto con altri paesi, per sprofondare in un tranquillo pozzo di default emotivo. Ma questo post, a questo punto, ha annoiato soprattutto me. E non te lo propino, fantomatico lettore. O meglio, mi fermo qui, perché ho deciso di segnare almeno con un sassolino bianco questo giorno, anche se, visto l'assunto di partenza di questo blog, potrei farlo altrettanto bene lasciando bianca la pagina. E se non mi sbrigo a pubblicare il post, mi sa che lo faccio. A chi passa da queste parti e legge queste righe, auguro che l'anno appena cominciato proceda meglio di come è finito il precedente - Ecche ce vo?, caro lettore, ciai raggione pure tu - e che solo le previsioni rosee ricevano la spinta necessaria ad avverarsi. E a Murphy dedico un cordiale vaffanculo.PS: visto che ho già contravvenuto al proposito iniziale di non delegare, faccio 31 e dedico questo piccolo cadeau alla salute di tutti quelli che avranno voglia di ascoltarlo. E, come si dice in questi casi, alla faccia de chi ce vo' male.

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