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“In verita’ e’ meglio mentire” di Kerstin Gier

Creato il 17 giugno 2012 da Nasreen @SognandoLeggend

Kerstin gier

Kerstin Gier, nata nel 1966, vive con il marito e il figlio in un paese della Vestfalia. Ha raggiunto la notorietà grazie a romanzi femminili estremamente divertenti, apprezzati per la loro intelligente ironia. In verità è meglio mentire, il primo di questi romanzi tradotto in italiano, ha venduto nella sola Germania 200.000 copie in pochi mesi. Corbaccio ha pubblicato con grande successo i libri della trilogia Red, Blue e Green.

Sito:  http://www.kerstingier.de/

 

“In verita’ e’ meglio mentire” di Kerstin GierTitolo In verità è meglio mentire 
Autore: Kerstin Gier (Traduttore: L. Basiglini)
Serie: //
Edito da: Corbaccio (CollanaRomance)
Prezzo: 12,90 € 
Genere:  Narrativa, Chick-lit
Pagine: 217 p. 
Votohttp://i249.photobucket.com/albums/gg203/nasreen4444/SognandoLeggendo/5Astelle.png
 “In verita’ e’ meglio mentire” di Kerstin Gier “In verita’ e’ meglio mentire” di Kerstin Gier “In verita’ e’ meglio mentire” di Kerstin Gier 

Trama: 158 di quoziente intellettivo, plurilaureata, brava musicista, una maga con i numeri, carina, un po’ freak e… vedova a nemmeno trent’anni: Carolin trova che la sua vita sia decisamente complicata e che la sua intelligenza rappresenti più che altro un impiccio nella ricerca della felicità. Ha abbandonato il fidanzato Leo per il padre di lui, Karl, uomo ben più affascinante e in grado di apprezzare le qualità di lei. Ma dopo cinque anni Karl muore lasciandola in un mare di guai, primo fra tutti una favolosa eredità di cui Carolin non sospettava l’esistenza, e un esercito di parenti infuriati che la rivendicano. Fra pessime psicoterapeute, farmacisti sospettosi e avvocati minacciosi, Carolin cerca di superare il suo dolore, cavarsi fuori dai guai e, perché no?, trovare l’uomo giusto per lei e a cui non importa se è “troppo” intelligente.

Recensione
di Reading Mind

Vi ricordate la saga di Red, Blu e Green di Kerstin Gier? Sì? Ottimo, ma questa volta non vi stiamo parlando di una nuova serie young adult, bensì di un romanzo della stessa scrittrice che rientra più nel genere chick-lit. La trama è semplice: Carolin è una giovane vedova neanche trentenne, alle prese con il dolore per la perdita del marito, un pizzico più grande di lei. Tralasciando il fatto che Karl, il marito defunto, è anche il padre del suo ex (nonché primo) ragazzo Leo, Carolin deve fare i conti con il dolore e con la spartizione dell’eredità. Eh sì, perché il marito, in realtà, non si poteva certo definire povero e ora la famiglia e l’untuoso fratello, che ama spacciarci per produttore cinematografico, reclamano la loro parte. 

Aggiungiamo al tutto che Carolin ha un quoziente intellettivo pari a 158, sa parlare svariate lingue, suonare il cembalo e il mandolino e ha nell’armadio più di una laurea ma ancora poca padronanza dei rapporti sociali, e avrete la trama di In verità è meglio mentire. Il titolo si riferisce al fatto che la madre di Carolin le diceva sempre di essere se stessa, ma ben presto la ragazza aveva scoperto che la sua intelligenza intimidiva e spaventava parecchi, tanto che aveva cominciato a omettere certe cose al suo ragazzo, Leo. Ben presto però si era resa conto che anche mentire aveva i suoi svantaggi e aveva trovato l’amore con Karl, il padre di Leo.

Che dire di questo libro? Adorabile e deliziosamente divertente, sarcastico, pieno di battute argute e momenti comici. Questi sono gli aggettivi con cui lo descriverei. Carolin è un personaggio assolutamente meraviglioso: con la sua intelligenza sopra la media ha sempre avuto problemi a trovare un ragazzo. In compenso le sue riflessioni sono a base di humor e tanta ironia, cosa che non può non far sorridere il lettore. Ecco come ci si presenta questa brillante protagonista fin dall’incipit:

«È caduta?»
Ma no. Son qui sul marciapiede a rimirar le stelle.
«È ferita?» Chino su di me, c’era un ragazzo. Alla luce del lampione sembrava molto bello. E mi guardava con aria gentile e preoccupata. 
Peccato, un idiota.

bugie

Nonostante il suo innato sarcasmo, Carolin deve anche far fronte alla depressione per la perdita del marito, l’ultracinquantenne Karl, e per questo si ritrova in cura da una terapeuta che avrebbe bisogno di un bravo psicologo! Insomma, sembra proprio che alla nostra protagonista non ne vada bene una, compreso incontrare il suo ex durante una piovosa giornata in cui per sbaglio ha anche pestato una cacca di cane. Quello che si dice la fortuna…

A tenere viva l’attenzione (e la risata) del lettore contribuiscono anche gli altri personaggi di questo racconto: lo zio Thomas, la psicoterapeuta vagamente pazzoide,  il farmacista gentile e amante delle creme, il vicino rompiscatole e molti altri ancora. Lo stile della Gier si riconferma brioso, divertente e la storia, raccontata dal punto di vista di Carolin, si legge in un batter d’occhio. Una lettura assolutamente consigliata per passare un po’ di tempo in allegria!


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