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In viaggio (come sempre)

Creato il 06 maggio 2010 da Sogniebisogni

Confuso (…) Sono in viaggio con dei colleghi americani. Ci separiamo perché io devo tornare a casa: mi hanno pagato il biglietto di ritorno. Sono molto grato del pensiero e penso di scrivere loro un'e-mail per ringraziarli del viaggio che è stato bellissimo. Mi giro fra le mani il biglietto che mi hanno dato, leggo che è per Firenze. Non riesco a capire se devo andare a Firenze per prendere l’aereo, oppure se Firenze è la mia meta finale. Comunque il biglietto che mi hanno dato è un biglietto di treno. Leggo l’orario di partenza: le 8.88. Penso che ormai è tardi e non ce la farò ad arrivare a Firenze. () Arrivo a Roma, ma al tempo stesso è anche Parigi, mi trascino dietro due valigette e un trolley pesantissimo tutti di colore chiaro. Mi devo fermare spesso per bilanciare tutte queste valigie. Sono stanco e mi chiedo perché mi devo sempre portare dietro tutto questo bagaglio. Esco dalla metropolitana direttamente dentro una specie di grande magazzino. Passo agilmente fra le corsie con le merci in vendita, so che è una scorciatoia. Nonostante il peso mi accorgo che vado spedito, i commessi mi guardano con simpatia. Esco dal negozio e c’è il sole, in fondo al viale vedo un edificio verde (tranne che per il colore somiglia molto all’”Albergo rosso” di Sabbatini che sta sulla Circonvallazione Ostiense). All’improvviso mi sento felice e ottimista, penso: «Ragazzi come noi alla fine ce l’hanno fatta a costruire Roma!». Mi avvio lungo il viale (Mi sveglio).


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