C'era un tempo in cui l'idea di un viaggio solo con le bimbe era un po' fonte di preoccupazione nonostante, bisogna ammetterlo, quando un papà viaggia con la prole l'impressione è che venga trattato da tutti con un occhio di riguardo, da chi ti fa il check-in a quelli della sicurezza, sino ad arrivare al trattamento extra da parte delle hostess.
Viaggiare con le bimbe adesso invece è un vero piacere. Niente capricci strani passando per il duty-free (ma forse torneranno quando loro saranno adolescenti, però con i capi di moda e non con i giocattoli) e lo sguardo fiero da cosmopolita mentre danno da sole passaporto e carta d'imbarco (con la treenne Sofia che riesce persino a dire "lì ero piccola" mentre mostra la foto sul passaporto). A bordo poi una pacchia: fra tablet, cose da colorare, libri da leggere e giochi da fare insieme il tempo vola e le due ore e tre quarti passano in un baleno.
Eleonora poi ha passato il limite della ruffianaggine. Appena salita ha squadrato la hostess, le ha sorriso, e poi le ha chiesto: "Questa è una di quelle compagnie che regalano i giocattoli ai bambini, vero?". La hostess della SAS ha sorriso e si è presentata poco più tardi con due sacchettini contenenti peluche, gioco stacca-attacca e mini puzzle dicendole con gioia "Certo, noi non siamo come quell'altra compagnia là".