Picture from Wikipedia
Questo post è per il mio papà che, tra circa una settimana, prenderà un aereo che lo porterà in quel di Gran Canaria.Io non sono mai stata a su là perché le isole che ho toccato nel bellissimo arcipelago delle Canarie sono Tenerife e La Gomera... e le ho amate molto.
Mio padre parte e per me non è una novità.
Negli ultimi anni è stato in giro il giusto, con mia mamma che non era proprio il massimo ma si sono sempre concessi quel mesetto, mese e mezzo via da casa ogni estate.
Anni prima erano soliti passare l'inverno in Senegal, perché mia madre amava molto quel luogo e si sentiva a casa visto che parlava bene francese.
Niente hotel o resort: loro giravano molto on the road e affittavano di solito qualche piccolo bungalow sul mare, provvisto solo di un fornellino, del bagno e dei letti.
In questo modo se ne stavano in giro per l'Africa, partendo nei primi giorni di Dicembre e tornando sempre verso fine febbraio.
Ero in quinta superiore quando fecero un viaggio così per la prima volta: mi lasciarono le spese di casa pagate e un tot di soldi da farmi bastare. Quando loro erano in Africa ci sentivamo poco.
Tra di noi c'è sempre stata la regola del "no news, good news"... troppe telefonate erano sintomo di qualcosa che non andava.
Mi ha sempre stupito la capacità di mia madre di capire se avevo la febbre anche a distanza.
Ora mia madre non c'è più da un po' e mio padre ha ritrovato la forza per tornare a viaggiare a lungo.
Fa strano come ad un certo punto della propria vita siano i genitori a partire e i figli ad aspettare a casa.
Noi, infondo, ci diamo un po' il cambio ed io sono sempre stata grata alla mia famiglia per avermi insegnato a viaggiare per il mondo da sola fin da quando avevo 14 anni (la mia prima partenza in solitaria) e per avermi sempre portato con loro fin dall'età di pochi mesi.
Credo che insegnare a viaggiare sia uno dei doni più grandi che un genitore possa fare ad un figlio ed io non sarò mai grata abbastanza ai miei per tutto quello che hanno donato al mio spirito al mio stare al mondo.
Ora sono io che faccio le raccomandazioni a mio padre: per il bagaglio a mano, per le cose da portare con sé, per le cose da vedere.
Gli ho detto che quelle isole lo entusiasmeranno da matti perché so quando lui ami i paesaggi che sembrano arrivare da altri pianeti.
Auguro a mio padre di provare il mio stesso stupore quando, dal volo Iberia che mi portava a Tenerife, vidi quelle isole spuntare dal cielo.
Sono così belle, pietrificate e montuose da sembrare esse stesse degli enormi fossili pronti ad accogliere il viaggiatore. Guardando dall'aereo, il colore dell'oceano e del cielo racchiudono come una parentesi quel color ruggine intenso tipico delle montagne vulcaniche.
Auguro a mio padre di riempirsi gli occhi di colori intensi e di voglia di sorridere. Ce ne vuole sempre.
Gli auguro di capire quanto bene si sta in quei luoghi e di estendere il suo biglietto ben oltre quella fine di Febbraio in cui è previsto il suo ritorno.
Auguro a lui di conoscere il Teide e il Garajonay, in modo da capire come mai quei luoghi hanno preso un po' del mio cuore.
Gli auguro di vedere tutte le isole e di raccontarmi tutto ciò che mi manca.
Passerò il Natale e il mio compleanno senza quel pezzo fondamentale delle mie radici ma questo importa poco.
Perché quando si è in viaggio non si mai lontani se si alberga nel cuore di chi ci pensa, di chi ci vuole bene e di chi desidera la nostra felicità.
Quindi ... Buon viaggio Papà, fai tante foto, innamorati di quei luoghi!
Si sa mai che prenda un volo per venirti a trovare.