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In viaggio verso i confini del Sistema Solare con le Voyager

Creato il 02 dicembre 2011 da Yellowflate @yellowflate

In viaggio verso i confini del Sistema Solare con le Voyager.Le sonde Voyager in orbita da oltre trent’anni , seppure ormai in viaggio verso i confini del Sole, continuano a inviare all’uomo informazioni che si stanno rivelando più preziose di quanto immaginato.

Proprio da questi strumenti i ricercatori del Centre national de la recherche scientifique(Cnrs) francese hanno avuto per la prima volta la possibilità di registrare una emissione Lyman-alpha, un fenomeno connesso allo spettro d’assorbimento dell’idrogeno, che viene usata in generale per studiare il tasso di formazione delle stelle nelle galassie.

Le emissioni sono state registrate dalle sonde Voyager, ormai oltre la regione detta “shock di terminazione solare” e quindi al di fuori della zona dove la luce e il vento solare influenzano le misurazioni. I quattro scanner montati sulle sonde Voyager  hanno potuto fornire ai ricercatori i dati necessari al loro studio. La preoccupazione, a questo punto, è che le sonde siano ancora in grado di continuare ad inviare dati. “Il sistema elettrico che fornisce energia alle sonde si sta pian piano spegnendo. Proprio nel momento in cui la radiazione Lyman-alpha diventa più facilmente osservabile, sta finendo la corrente”, ha diciarato l’astronomo Jeffrey Linsky, dell’Università del Colorado, commentando la ricerca “L’unico strumento presente sulla sonda Voyager 2 si è già spento, e anche gli altri tre scanner presenti su Voyager 1 cominciano ad avere difficoltà. Speriamo solo che quando la sonda raggiungerà finalmente lo Spazio libero dal vento solare – cosa che succederà in un momento non meglio precisato dei prossimi dieci anni – la strumentazione possa essere ancora attiva. Se così fosse, c’è da aspettarsi un bel po’ di scoperte”.

 Da queste misure arriva un’importante conferma sulla teoria che sostiene che queste linee di assorbimento dell’idrogeno abbiano origine proprio dalle regioni circostanti le nuove stelle; studiandole più a fondo gli astrofisici  potranno comprendere meglio la genesi delle stelle e dunque la natura e le proprietà dello stesso Universo.


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