Magazine Diario personale

In viaggio verso il nord (e un anno di letture)

Creato il 30 dicembre 2014 da Povna @povna

La ‘povna ha finito Trollope (finalmente) e può dunque imbarcarsi verso il nord con la coscienza a posto, armato del solo fido kindle. Parte a minuti, e starà via quasi una settimana, nella quale vedrà Thelma e gli amici tutti (e a lungo, e questo è bello), Noise e il Benza (con i quali si appresta a bissare il brindisi di fine anno), la Pellona (già questa sera, in anteprima ed esclusiva, solo per loro due, privatissima) e chissà chi altro ancora.
Andrà a nuotare (alla Cozzi e alla Bacone, soprattutto – che sono quelle di turno, ma non è escluso di provare qualche nuovo e inaspettato posto), a una festa esclusiva e un poco pazza (domani sera, dopo la mezzanotte); vedrà, per il pranzo del primo dell’anno, come sempre, la zia-mamma e, forse, anche una casa.
Porta una tonnellata di derrate alimentari, da socializzare variamente: le salsicce maremmane di cui ha già detto, il patè di per i crostini neri fatto con le sue manine belle, uno strolghino e una mortadella di Bologna (dono di Nanà e del Narratario). E poi i dolci: ricciarelli, marron glacé, croccanti; per farla breve, assomiglia già ora a un portatore sherpa. Ma, d’altra parte, quest’anno che per le feste con gli amici sono pochi, stazionano sui venti (senza contare gli Oompa Loompa) e di solito si ritrovano parecchie volte a ore pasti: per ridere, giocare, raccontarsela e, sì, un poco anche mangiare.
Nel mezzo, leggerà, anche se non sa ancora che cosa, veramente. Trollope è stato bello (ne parlerà al rientro), ma ora ha bisogno di una pausa, leggera possibilmente. E così, mentre sfoglia pigramente il kindle, pensando a che cosa concedersi nel viaggio, la ‘povna si accorge che è anche tempo di bilanci letterari.
Quest’anno, per la verità, non ha letto molto (54 libri, le dice Anobii, che non sbaglia una statistica, senza contare i libri di lavoro e/o le riletture, ovviamente), perché in certi periodi di stanchezza non ce l’ha proprio fatta; oppure perché è stata impegnata a fare altro. Ma anche – e questo è bello – perché ci sono state una serie di narrazioni lunghe da apprezzare. Sicuramente, in questo, lo scrittore vittoriano campeggia tra i momenti di godimento più indiscusso: sia Orley Farm, sia Lady Anna, sia questo ultimo, La vita oggi, sono capolavori solidi; e confermano alla ‘povna la sua incondizionata passione per l’Inghilterra vittoriana. Ha letto cose che le serviranno per la scuola, e questo pure è bello: per esempio Anne Fine e Janne Teller (il quale verrà ammannito alle Giovani Marmotte, prima di fine anno); un ottimo McEwan (prevedibilmente), alcuni saggi significativi (per esempio Michel Serres e Recalcati, imprevedibile), l’ottimo Vita dopo vita di Kate Atkinson, What Was Lost della O’Flynn. Non l’ha sorpresa Bajani (nel senso che è sempre di altissimo livello), interessante il libro di Alessandra Sarchi, così come quello di Maria Perosino, in un certo senso: e così per quest’anno si salvano, quasi, pure gli italiani contemporanei. Se dovesse dire che cosa sia mancato, in questo anno di letture, è stato ciò che normalmente costituisce una importante spina dorsale del suo benessere di intrattenimento: il poliziesco medio-bello. Se si eccettuano Bradley e Galbraith/Rowling, infatti, tutto il resto è stato veramente troppo medio.
Vediamo come andrà quest’anno. Intanto, è tempo di andare, appunto, che altrimenti, a forza di stare a ciarlare, la ‘povna perde l’autobus. L’appuntamento è fissato a poche ore, per il motto dell’anno. Per ora la ‘povna anticipa che di questo 2014 non si lamenta troppo (specie considerando che è stato un anno pari).


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