Dopo le numerose polemiche degli ultimi giorni, oggi Usain Bolt ha confermato che è lui il Re dei 100 metri e l'uomo simbolo dell'atletica mondiale. Correndo sotto una pioggia battente ha conquistato il titolo di campione del mondo in 9.77 (vento -0.3). Dietro,lo statunitense Justin Gatlin è sconfitto, lui che lo aveva superato quest’anno al Golden Gala di Roma, finisce otto centesimi più indietro, a 9.85, il bronzo di Nesta Carter (9.95) apre la fila degli altri giamaicani 4 in tutto nella finale odierna.
L'Europa è rappresentata da Lemaitre, che corre la finale dignitosa in 10.06 contro avversari che sono ancora lontani. Dai blocchi, il più veloce a muoversi è Nickel Ashmeade (poi quinto in 9.98), ma è Gatlin a produrre l’accelerazione migliore, quella che lo proietta davanti fino ai 60 metri; è qui, però, che il piano di Bolt si concretizza. Dopo aver limitato i danni nella fase a lui meno congeniale, il giamaicano stacca tutti nella parte finale. Un mix di potenza e fluidità, con le bellissime immagini dei replay tv che lo vedono andare incontro ad una pioggia a tratti trasversale. Poi l’esultanza, meno spettacolare di un tempo, e forse più spontanea che forse ci consegna un Bolt con meno voglia di giocare a fare il Bolt.
Da casa Italia invece arrivano luci e ombre dopo la splendida giornata di ieri con l'argento di Valeria Straneo nella maratona. La luce è quella di Matteo Galvan, terzo nella batteria dei 400 metri in 45.39, primato personale e settima prestazione italiana di sempre. Per il vicentino, il crono vale l'accesso alla semifinale di domani sera dove sarà in pedana il suo compagno di squadra Nicola Vizzoni martellista inesauribile che centra un'altra finale che lo proietta nella storia di questa specialità. Domani ci saranno anche le qualificazioni di lancio del disco con Giovanni Faloci, medaglia d'argento ai recenti Giochi del Mediterraneo. le ombre vengono purtroppo dall'eliminazione di Chiara Rosa nel peso e Margherita Magnani nei 1500 metri.
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