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Inaspettatamente Orazio

Creato il 03 dicembre 2013 da Signorponza @signorponza

WDTO

Nelle puntate precedenti:
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5

Capitolo 6
Capitolo 7

Capitolo 8

26 novembre 2013 h 18:00

Sono seduto al tavolo di un favoloso locale nel cuore di Roma. È un posto davvero cool ed io stento a credere perché sono qui. Ho già ordinato perché sto aspettando qualcuno. “ORAZIO” dico ad alta voce. Si girano non due, non tre, ma ben sei persone sedute nei tre tavoli vicino. Sorrido. Non mi interessa di sembrare un pazzo psicopatico. Forse lo sono. Forse lo sono stato ad accettare un appuntamento con lui. Il Perfido Orazio, che forse tanto perfido in realtà non è, o forse sì, non lo so. Dopo Londra è stato estremamente gentile, anzi, gentilissimo. Abbiamo parlato più di una volta e preso più di un caffè, e ci sono stati solo sorrisi e parole carine. Ovviamente nulla di più. Uh WhatsApp. È Ludo. E Carlo.

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27 novembre 2013 h 6:05

È bello svegliarsi in un letto e non essere da soli. Mi alzo e immediatamente mi ricordo tutto quello che è successo. Dal caffè all’aperitivo, dall’aperitivo alla cena e dalla cena all’amaro a casa. Mia. Soprattutto io non ho amari in casa. L’incontenibile voglia di saltarsi addosso e infine “dai rimani qui, si è fatta una certa”. Così. In maniera del tutto casuale il Perfido Orazio ha riempito le mie lenzuola. D’altronde lavoriamo nello stesso palazzo. Ok, questa potevo risparmiarmela. Mi alzo, molto lentamente evitando di fare rumori, e corro in bagno a darmi una rinfrescata. Lavo i denti, collutorio e mi faccio anche un bidet. Vogliamo credere alla storia che al mattino siamo tutti freschi? Mi metto anche una crema antifatica illuminante. Preparo una fantastica colazione, e metto tutto su un vassoio. Non manca niente. Un caffè, un cappuccino, quattro biscotti, due fette biscottate con marmellata e due bicchieri di succo di frutta all’arancia. La perfezione. Entro in camera e adagio il vassoio sul letto, con un movimento leggerissimo. Rimango in piedi a fissarlo. Non posso credere 1 di averci fatto qualsiasi cosa 2 che sia stato tremendamente carino e dolce 3 merda ma non era il Perfido Orazio? Soprattutto non mi è sembrato affatto perfido. Ecco si sta svegliando. “Buondì” dice aggrottando la fronte e coprendosi gli occhi. “È già giorno?” chiede. È dolcissimo. Io mi sento fortemente attratto da quest’uomo. Adesso gli salto addosso ancora. No. Colazione. E prendo anche l’iPad. Così commentiamo insieme le notizie più importanti del mattino. Sì. Deciso. “Hai preparato la colazione? Che carino…” dice sorpreso. Io sono emozionato, ci manca poco che mi piscio sotto. È tutto soffuso ed incredibile. Finisce di bere il cappuccino e poi si dedica di nuovo a una marea di coccole. E baci. E… SQUILLA IL TELEFONO. IL SUO. “Scusa devo rispondere” dice sincero “Sì, buongiorno. Ok. Sì. Be’ ecco magari il tempo di arrivare… No, non sono molto lontano. Ma è già arrivato il direttivo da Londra? AH. DAVVERO? Bene. Sì, non ci sono problemi è tutto pronto… Ok. A tra poco!”. Ovviamente per caso, ma solo per caso, mi è caduto il dito sul Memo Vocale del telefono e ho registrato tutto. Ma davvero per caso. Si perché se è vero che il Perfido Orazio è perfido, be’ ecco, io non sono di certo fesso. In realtà mio fratello mi ha aperto ulteriormente gli occhi quando mi ha spiegato per filo e per segno come conosceva il Perfido Orazio. Si sono conosciuti a Londra circa un anno fa. Orazio lo ha avvicinato ad un cocktail party per il lancio di una innovativa linea di cosmetici per uomo a base di bava di lumaca. Di lì in poi si sono visti diverse volte, sempre a Londra, e Richard ci ha tenuto a sottolineare che non lo aveva mai convinto pienamente. Non capiva come mai questa persona cercasse in tutti i modi di essere gentile con lui. E infatti si occupava di comunicazione per un’agenzia, e puntava a proporsi all’azienda di papà. Bene. Chiarissimo. Ma il punto è pressoché un altro. Non è cosa voleva fare. Ma per conto di chi. Il mio dubbio verteva proprio su questo, che per i più poteva essere solo un’insignificante dettaglio. Per chi cavolo lavorava il Perfido Orazio? Ho provato a cercarlo on line, in più di un’occasione nell’ultimo mese, e sono riuscito a scoprire solo e soltanto che in realtà lui lavora da solo. Per se stesso. Provo a spiegarmi. Lui non rappresenta un’agenzia unica, bensì si occupa di intermediare fra più agenzie ed un unico cliente. Non ho mai pensato che potesse esistere una figura del genere. Uno che in soldoni contatta il cliente, senza avere l’idea in mano. Poi si fa proporre più idee, e quella che gli sembra migliore la mette a disposizione del cliente. Decidendo in pratica quanto guadagnare sul servizio offerto. Una mossa interessante. Un modo di agire interessante. E se non fosse così perfido e stronzo direi che sarebbe anche una persona intelligente ed interessante.  Ma il dramma non solo è sempre dietro l’angolo, quando si palesa lo fa in maniera del tutto devastante. Si perché se avevo finalmente chiaro chi fosse Orazio, il mio interrogativo iniziale non sembrava minimamente trovare una soluzione. Ovvero chi è a questo punto il #theleaderofthepack? Non lo so. Lo ignoro, ma ho Orazio fra le mani, e non solo, e non devo assolutamente fare in modo che mi scarichi. Ecco, l’ho detto.

“Martino, a che pensi? Mi hai sentito? Hey!” dice in tono greve il Perfido Orazio. Io torno immediatamente in me. “Sì sì, scusami ero sovrappensiero. Allora, programmi per questa giornata?” cambio discorso cautamente. “Ho diversi meeting. Uno davvero importante con un’azienda di Londra in videoconferenza su Skype.”dice lui mentre io elaboro nuovamente questo dettaglio nel mio cervello. LONDRA. Sono certo che la mia risposta è proprio oltre la Manica, e che in qualche modo potrà aiutarmi. “Io ho una giornata pesante al lavoro, arrivano un centinaio di persone per un convegno e poi nel pomeriggio accompagno Ludo a fare shopping” gli dico vagamente. “Ceniamo assieme allora? Io mi libero per un’ora decente, e mangiamo giappo?” propone. Che carino. E se non fosse davvero perfido come credo? E se fosse solo uno che sul lavoro è un po’ stronzo? Annuisco, e gli concedo una cena. Intanto ci viene voglia di rifare cosacce prima di uscire. E le facciamo. Tutte.

27 novembre 2013 h 17:55

“Ti rendi conto di quello che stai combinando? Ti sei scopato uno che è notoriamente stronzo. E non sarebbe grave se tu già non lo sapessi. Ma lo sai. E da tempo. Non capisco minimamente come tu possa far finta che non sia importante – respira – E poi basta con questa storia del #theleaderofthepack. Basta continuare ad indagare. Basta andare avanti con queste menate da Signora Fletcher del cazzo – respira – Basta. Avevi bisogno di un lavoro, e lo hai trovato. Impegnati al massimo. E inizia a pensare alla tua carriera, a quello che vuoi fare davvero. Devi pensare che questo sia un periodo di passaggio, devi trovare una persona che ti voglia davvero, e non darti al primo che arriva e che è conosciuto per essere Perfido. Ma mi stai ascoltando?”

No. Non lo stavo ascoltando da un bel po’. Ho ricevuto un sms sul telefono. Ed era incredibilmente devastante.

+40 0065785213

E’ tutto pronto. A breve riceverà il biglietto aereo e i dettagli per il pernotto. Sarà mio ospite, sempre che me ne darà la possibilità.

Cordialmente

#theleaderofthepack

Bene. Adesso sono proprio nella merda. O più pragmaticamente

When drama takes over.

To be continued…

WDTO

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Il post Inaspettatamente Orazio, scritto da Annabelle Bronstein, appartiene al blog Così è (se vi pare).


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