Da almeno venti giorni, nel menefreghismo più totale, una nube di isotopi radioattivi Iodio 131 sta cavalcando i cieli del continente europeo. Lo iodio 131 ha un ruolo come un pericolo radioattivo tra i maggiori tra quelli presenti nei prodotti della fissione nucleare (scorie radioattive), e costituisce uno dei principali fattori di rischio per la salute risultante dalle esplosioni nucleari endo-atmosferiche negli anni cinquanta, oltre che dall’inquinamento atmosferico risultante dal disastro di Cernobil. Si è diffusa dalla Polonia alla Germania, passando per Slovacchia e Austria. Ha raggiunto la Svezia e la Repubblica Ceca. Il segnale di pericolo è stato lanciato Oltralpe il 16 novembre, quando tracce dell’ I-131 sono state rilevate nel Nord e nell’Est della Francia. Anche l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) si è interessata del caso, rassicurando: nessun timore (???)il livello di radiazioni disperso nell’aria è assolutamente non preoccupante. Le ipotesi sull’origine dell’elemento radioattivo sono ancora al vaglio.Unico punto fermo: Fukushima non c’entra. Per l’Authority di Vienna la fuga di radiazioni proviene probabilmente dall’Istituto degli isotopi di Budapest.
Gli austriaci avrebbero ricevuto l’informazione direttamente dalla Haea, l’Hungarian atomic energy authority. Il rilascio sarebbe avvenuto dall’8 settembre fino al 16 novembre. A quanto pare senza che nessuno abbia segnalato l’incidente. Che dire? Isotopi radioattivi che non destano preoccupazione? Mai sentito dire. La preoccupazione politica, finanziaria ed economica ha la precedenza sulla salute pubblica? Mai.
Pierumberto Angeli