3DS
3DS
Genere: Gioco di Ruolo Giapponese
Sviluppatore: Level-5
Produttore: Nintendo
Distributore: Nintendo
Lingua: Italiano
Giocatori: 1
Data di uscita: 14/02/2014
Quelli di Level-5 di certo sanno come costruire un’IP di successo, basti pensare al celeberrimo Professor Layton, e nel caso della star odierna, Inazuma Eleven, il trend non sembra aver avuto una sorte molto diversa da quella dell’archeologo londinese. Il brand nasce nel 2008 su DS come il curioso esperimento tra un GDR e un titolo calcistico, riscuotendo un successo impressionante, che ne hanno permesso la pubblicazione di un manga dedicato e successivamente di un adattamento animato, trasmesso persino da noi. A questo seguirono ben due sequel paralleli, sulla falsariga dei mostriciattoli di Game Freak, e a breve distanza addirittura tre terzi capitoli, tutti rilasciati sul portatile Nintendo prima della fine del suo ciclo vitale. Ma si sa, in Europa siamo lenti quando si tratta di importare qualche produzione jappo e dopo le insistenti richieste dei fan nel 2011 finalmente Inazuma Eleven sbarcò sui DS nostrani, assieme a Tempesta di Fuoco e Bufera di Neve nel 2012.
E la trilogia? Considerati i tempi, non sarebbe stato fruttuoso rilasciarla su una console “morente”, quindi, come Phoenix Wright ai tempi del GBA, Level-5 si è prodigata per realizzare un porting (1:1 praticamente) dei titoli mancanti per il nuovo hardware, sebbene solo di due su tre, Lampo Folgorante e Fuoco Esplosivo (qui la nostra recensione). E Ogre all’Attacco? Beh, come un aspirante Cristallo, esce solo ora nei negozi, con la tipica premessa di essere la versione “definitiva” di un gioco che conosciamo piuttosto bene, mentre in Giappone già pregustano la terza installazione del quarto capitolo, che però s’intitola Go, che significa cinque (Datemi tregua, cribbio!). Bene, prima che venga un embolo a furia di ragionarci su, a voi la recensione del terzo ter… Ogre all’Attacco.
PER LA PESCA AL SALMONE SEMPRE ESCHE IN TUNGSTENO
L’ossatura della trama di Ogre all’attacco è la medesima dei suoi due contemporanei, con la Raimon e i migliori giocatori del Giappone in lizza per il titolo mondiale, mentre la side-story esclusiva di turno ruoterà intorno al team Ogre e al pronipote di Mark Evans, Canon, entrambi provenienti dal futuro. A quanto pare, a distanza di 80 anni il calcio eserciterà una grande influenza sui giovani, pertanto una cospirazione malvagia, che ritiene il giuoco inutile e dannoso per le nuove generazioni, progetta di cancellarlo definitivamente dalla faccia della Terra, e identificando Mark come principale causa del fenomeno, invia la sua squadra in concomitanza con il primo Football Frontier International per cambiare il corso degli eventi (fermare il calcio con il calcio? Neanche fossero i Celestial Being…). Canon viene a conoscenza del piano e si dirige a sua volta dal suo bisnonno per avvertirlo dell’imminente pericolo.
Nessuna sorpresa dunque, il comparto narrativo di questo capitolo segue alla lettera i dogmi degli shounen sportivi a la Capitan Tsubasa che nel corso degli anni non hanno mai smesso di allettare un pubblico relativamente indietro con l’età, di quelli che da bambino ti riempivano la testa di buoni propositi e incoraggiamenti, invogliandoti a iscriverti a qualche corso locale o a comprare i giocattoli ufficiali nella speranza di vedere il pallone calciato deformarsi in volo e seguire traiettorie ellittiche o far uscire un caspita di drago dalla trottola, con un protagonista uscito direttamente dall’uovo di Pasqua, sempre fiducioso e pieno di grinta anche quando insultato e sbeffeggiato gratuitamente, in una società che non ha altri interessi se non istigare dodicenni a rinunciare a famiglia e vita sociale per una coppa. Ma come negarlo, lo stesso sottoscritto amava anime di questo tipo, e per quanto quel comunista di Holly non gli sia mai andato troppo a genio, giocare Inazuma Eleven ha un non so che di nostalgico, lasciandosi apprezzare anche da chi ha ampiamente superato il target a cui Ogre all’Attacco si rivolge, nonostante la fiumana di stereotipi, cliché, situazioni surreali e bipedi che si ostinano a venire meno a qualunque legge fisica e logica pur di compiere azioni dalla dubbia regolarità calcistica.
FAIR PLAY? E’ REGOLARE
A livello di gameplay, Ogre all’Attacco si configura sullo stesso piano di Lampo Folgorante e Fuoco Esplosivo, l’esperienza offerta è similare, identica a dire il vero. La natura ibrida tra un gioco di ruolo e un “simulatore” calcistico non è che l’espansione di quanto apprezzato su DS sei anni or sono, funziona ancora a dovere e regala le sue soddisfazioni. A dispetto della fascia di acquirenti privilegiata che usufruirà del titolo, Level-5 ha imbastito una discreta selezione di tattiche e orpelli ben bilanciati tra loro per rendere le sessioni quanto più avvincenti e profonde: sfide casuali, equipaggiamento, affinità elementali, schemi di gioco, skill di vario genere, e non dimentichiamo le gioie del grinding, preparare una squadra degna dei mondiali, con tanto di ruoli e riserve ad hoc, richiede un certo ingegno. Niente male insomma, ma nulla che non sia già stato visto in passato, le novità effettive scarseggiano, inoltre la componente manageriale viene notevolmente ridimensionata da un livello di difficoltà tarato su standard bassi. Ok introdurre le feature con estrema calma per permettere a chiunque di assimilarle, ok guidare il giocatore nei momenti cruciali della storia, ma una volta scesi in campo si ragiona poco e si “spara” tanto. Fondamentalmente non importa quali abilità abbia in serbo un calciatore per smarcarsi, bloccare un tiro o lanciare una cannonata su Giove, se l’avversario è più forte non c’è strategia che tenga e non ci vuole molto per rendersi conto che l’ago pende quasi sempre dalla nostra parte, script a parte. Gli incontri del FFI possono dare qualche grattacapo, l’intelligenza artificiale tutto sommato se la cava (anche se risulta tremendamente prevedibile), ma in altri contesti il divario diventa quasi ridicolo e i 60 minuti velocizzati diventano alquanto tediosi quando si arriva sul 5-0 e si perde completamente la voglia di pressare; online contro giocatori in carne ed ossa la situazione fortunatamente migliora.
Per i contenuti il discorso è analogo, massicci ma in larga parte riciclati: 2000 giocatori da reclutare e 350 skill, alcuni inediti, sono comunque allettanti, senza dimenticare la possibilità di collegarsi con le altre versioni del gioco per sbloccarne ulteriori, per decine di ore di gioco, a patto di amare il collezionismo e gli scambi, in caso contrario il team di “stock” è più che sufficiente per terminare l’avventura. Tecnicamente le origini per il vetusto hardware del DS sono evidenti, la conversione ha giovato alla definizione dei modelli poligonali e alla fluidità delle animazioni in generale, e lo stile colorato è abbastanza piacevole, ma rispetto agli standard del 3DS Ogre all’Attacco è decisamente sottotono, senza contare lo schermo superiore sprecato per ospitare una mini-mappa delle location, rendendo il 3D più inutile del solito. Ottimi i filmati, numerosi e ben orchestrati, così come l’accompagnamento musicale (tranne l’opening, proprio non l’ho digerita la te-te-tempesta), sempre in linea con l’atmosfera, anche se non particolarmente memorabile. Buono il doppiaggio, la cricca del Professor Layton è facilmente riconoscibile, ma non tutte le voci ci hanno convinto appieno, soprattutto le esclamazioni in-game.
Ogre all'Attacco è a conti fatti Inazuma Eleven 3, non sono i contenuti esclusivi rispetto ai due pseudo-predecessori (ricordando che ne perde a sua volta, la saga di Canon si sostituisce a quella di Fideo e Rococo) né i 6 mesi di ritardo dalla loro uscita a renderlo un titolo fresco, o un Bianco 2 e Nero 2 per intenderci, specie se consideriamo che sarebbe potuto benissimo uscire assieme ai suoi fratelli, come la trilogia su DS. Valutarne l'acquisto è quindi semplice: se ancora non avete avuto modo di provare Inazuma Eleven su 3DS prendetelo in considerazione al pari di Lampo Folgorante e Fuoco Esplosivo, altrimenti potete benissimo passare oltre e aspettare un'eventuale localizzazione di Inazuma Eleven GO, a meno che non amiate alla follia la serie e vogliate conoscerla in ogni sua sfaccettatura, ma a parte qualche dettaglio narrativo, il gioco è lo stesso, siete avvisati. Detto questo, Ogre all'Attacco è un gioco valido, forse superfluo ora come ora, ma in grado di divertire grandi e piccini con una formula irresistibile. E ora torniamo sulle tribune, nella speranza che Level-5 non si dimentichi dell'Europa in futuro... ZVOTO 7