Ancora un incidente a tormentare il settore delle crociere; questa volta è toccato ad Allure of the Seas, la più grande al mondo.
Venerdì sera, rivela un portavoce americano, si è sviluppato un incendio in una delle sale macchine. Niente di preoccupante: il fenomeno è stato fortunatamente domato e di breve durata.
La nave stava navigando da St. Maarten a Port Everglades quando, intorno alle 19:45, il fuoco ha improvvisamente colpito un motore. Immediata e risolutiva l’azione antincendio dell’impianto di nebulizzazione della nave.
Non ci sono passeggeri e membri di equipaggio feriti e Allure of the Seas, gigante da 5.400 passeggeri, che ha debuttato alla fine del 2010, ha potuto proseguire regolarmente la sua crociera.
Anche se molto meno grave, questo episodio è l’ennesimo di una serie che, negli ultimi mesi, ha colpito il settore crocieristico e che rischia di compromettere, a livello globale, il positivo trend di crescita e sviluppo del comparto.
Qualche settimana fa un’altra nave del Gruppo Royal Caribbean International, la lussuosa Azamara Quest (694 passeggeri) del brand Azamara Club Cruises, era rimasta senza propulsione, alla deriva al largo della costa del Borneo, a causa di un incendio divampato nella sala macchine, durante una crociera da 17 giorni terminata, per tale ragione, anticipatamente.Nel mese di febbraio ancora un incendio aveva riempito le prime pagine di cronaca dei giornali. A fuoco un generatore di Costa Allegra, andato totalmente distrutto tanto da far rimanere la nave arenata e senza propulsione al largo dell’Oceano Indiano, con crica 1.000 persone a bordo, tra passeggeri ed equipaggio. Quattro giorni di dondolio in mezzo al mare superati grazie ad un peschereccio arrivato in soccorso e che ha trainato la piccola Allegra fino alle Seychelles.
Nel novembre 2010, durante una crociera lungo le coste messicane, anche Carnival Splendor fu vittima di un incendio sviluppatosi in sala macchine ed anche in quel caso la nave rimase alla deriva per quattro giorni con 4.500 ospiti, che vissero senza elettricità, acqua e cibi caldi.
A partire dal tragico naufragio di Costa Concordia del 13 gennaio scorso, gli operatori economici del settore hanno subito un drastico rallentamento delle prenotazioni nonostante una politica tariffaria particolarmente aggressiva in alcune aree geografiche.
Proprio venerdì Royal Caribbean International ha diffuso i dati trimestrali del Gruppo, dichiarando un calo dei profitti del 40%, scesi da 78,4 milioni di dollari del 2011 a 47 milioni di dollari di quest’anno.
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