Inceptiondi Christopher Nolan
Uno dei registi viventi più amati dal pubblico torna con uno dei film più attesi dell'anno.
Dopo l'enorme successo di The Dark Knight, Nolan decide di rimescolare generi ed esperienze che ha già affrontato per tirare fuori questo Inception, un film che ha dentro di se un pò di Memento e qualcosa di The Prestige, incorniciati da un comparto action che per quanto originale è comunque debitore nei confronti del dittico su Batman.
Cobb(Leonardo Di Caprio) è un estrattore, un individuo con la capacità di infiltrarsi nella mente di un uomo per localizzare e rubare un'idea, abilità che lo rende a tutti gli effetti un comune ladro pronto a prestare i suoi servizi a chiunque sia disposto a pagare. Una vita da criminale che non ha scelto ma a cui è stato costretto dopo essere stato accusato dell'omicidio di sua moglie Mal(il premio Oscar Marion Cotillard, e guarda caso la musica usata per i risvegli è proprio Je ne regrette rien), una vita da fuggiasco lontano dall'America e dai 2 figli che sogna(letteralmente) di rivedere.
Ormai è stanco di fuggire, e la figura di Mal emerge sempre più spesso dal suo subconscio per sabotare i suoi piani di estrazione, ma ecco che Saito, un ricco industriale, gli propone una soluzione definitiva: offrirà a Cobb i mezzi per ritornare in patria da uomo libero in cambio di un ultimo lavoro, l'innesto di un'idea nella mente di un giovane industriale suo rivale(Cillian Murphy).
Qualcuno lo cataloga come film di fantascienza, altri lo riducono a semplice prodotto action, ma Inception non è essuno dei due, è il più classico dei film su una rapina in banca, solo che questa volta al posto della banca c'è la mente di un uomo e invece di allarmi e guardie ci sono gli elementi del subconscio pronti a rivoltarsi contro gli intrusi. Per il resto non manca niente, c'è l'uomo innocente, c'è l'ultimo colpaccio prima di chiudere definitivamente con il crimine e c'è persino la classica sequenza in cui il protagonista recluta i vari membri della squadra(Ellen Page, Joseph Gordon-Levitt, Tom "Mad Max" Hardy, Ken Watanabe, Dileep Rao).
L'articolazione del sogno in differenti livelli, o sogni nei sogni di profondità, o sogni nei sogni, rende però la rapina più complessa e avvincente da seguire, con un inevitabile crescendo di suspense man mano che ci si avvicina ai vari nodi da sbrogliare. La particolarissima ambientazione da modo poi di dividere la rapina in fasi diverse e autonome con le loro specifiche location, con un risultato molto dinamico e variegato.
Insomma di fantascientifico c'è davvero poco, quel tanto che basta a svecchiare meccaniche ormai stantie e a tenere in piedi l'insieme di regole che governano l'idea di base, regole che tra l'altro diventano anche troppo flessibili durante lo svolgimento(mi riferisco ad esempio alle ripercussioni da un sogno all'altro, quelle che riguardano la gravità), con i classici problemi che insorgono quando si crea un universo con regole proprie.
Anche da questo punto di vista il film non sorprende per originalità, visto che le storie ambientate all'interno della mente cominciano ad abbondare, dal più ovvio Matrix al meno noto Dark City di Proyas, oppure film come The Cell di Tarsem Singh e Paprika del compianto Satoshi Kon che come Inception sono ambientati all'interno del sogno a cui si accede con meccaniche molto simili ma per fini completamente diversi.
Gli attori non hanno modo di farsi notare troppo(a parte le bellissime Ellen Page e Marion Cotillard) e i personaggi sembrano sempre in balia della fittissima serie di eventi che quasi faticano a rientrare nelle 2 ore e 30 di durata. Naturalmente più in vista Leonardo Di Caprio con un'interpretazione e un tipo di ruolo molto simili a quelli già visti nel recente Shutter Island. In generale comunque un cast più che soddisfacente in cui nessuno rimane mai troppo in secondo piano rispetto al gruppo, e dove ognuno ha modo di guadagnarsi la simpatia dello spettatore.
Insomma Inception è un'esplosiva miscela di generi più o meno appassionanti, con una storia innegabilmente più audace e impegnativa rispetto a quella della media dei blockbuster e con un comparto tecnico ed effettistico di tutto rispetto, che non lascia troppo a bocca aperta ma che accontenta anche gli spettatori più desiderosi di azione e demolizione. Non è nuovo, non è originale ma sa far funzionare in equilibrio tutte le sue diverse parti, come al solito per Nolan tinte e regia particolarmente fredde ma funzionali.
Voto 7.5
Magazine Avventura / Azione
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