
Un film può farti uscire dalla sala con l'affano, il fiato corto e gli occhi sgranati, con la stessa faccia del mio gatto la prima volta che l'ho portato in gita in cortile?
Sì, Inception ci riesce.
E' vero: niente che non sia stato più o meno già visto. La storia è cervellotica e talvolta fa acqua. Ma al regista Christofer Nolan davvero questo pare non interessare. E ha ragione Souffle nel dire che Inception è un film masturbatorio ma non voyeuristico: il regista ci spinge a guardarlo mentre si sega, ma non è interessato a sapere se la cosa ci piace. Però a me è piaciuto guardarlo!
Aggiungo poi che Inception non ha le pretese di misticismo e filosofia a buon mercato alla Matrix, ed è prima di tutto uno spettacolo, non solo visivo, ma verrebbe da dire di tutti i sensi perché davvero ci si sente precipitati nei vari livelli della storia, molto più di quanto riesca ai suoi personaggi. Infine, un piccolo commento sulle musiche di Hans Zimmer, che avevo già amato in Oltre Rangoon: epiche, solenni, un perfetto sostegno a quella straordinaria epifania.
Assolutamente da vedere.






