Inception – la recensione (e la trama dettagliata) by Sandro

Da Soloparolesparse

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Oggi Sandro ci parla (a lungo) di Inception di Christopher Nolan, uno dei film più ammirati della stagione.

Fate attenzione perchè la descrizione è molto dettagliata e piena di spoiler, quindi se non avete visto il film NON leggete questa recensione.

Vi ricordo anche che qui potete trovare la mia recensione dello stesso film e che se volete vedere le vostre recensioni su queste pagine la procedura da seguire è molto semplice.
Ora tastiera a Sandro…

«Qual è il parassita più resistente? Un’idea. Una singola idea della mente umana può costruire città. Un’idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le regole. Ed è per questo che devo rubarla».
Questo è una sorta di mantra per Dominic Cobb (Leonardo Di Caprio), un estrattore che ruba segreti dalle menti delle persone mentre queste dormono. Arthur (Joseph Gordon Lewitt) è il socio di Dominic con cui prova ad estrarre informazioni dal subconscio di Saito (Ken Watanabe).

L’estrazione fallisce a causa di Mal, moglie defunta di Dominic interpretata da Marion Cotillard, che appare sottoforma di proiezione del subconscio di Cobb ed interferisce con l’operazione.

Per rimediare, Saito propone a Dominic di effettuare il processo opposto a quello di estrazione: cioè il procedimento di inception a Robert Fischer (Cillian Murphy) per convincerlo a smembrare l’impero economico creato dal padre Maurice (Pete Postlethwaite), unico concorrente di Saito. In cambio gli permetterà di tornare dai due suoi figli da cui è fuggito quando venne accusato dell’omicidio della madre (per l’appunto Mal).

Cos’è accaduto effettivamente a Mal? Ebbene una piccola parentesi è d’obbligo: Dominic e Mal avevano costruito un mondo onirico in cui si sono rifugiati per 50 anni, tenuto conto del fatto che nei sogni il tempo si dilata esponenzialmente man mano che si discende al livello successivo. Dominic aveva effettuato il procedimento di inception alla moglie instillandole l’idea che l’unico modo per tornare alla realtà fosse suicidarsi. Solo che, tornati alla realtà, Mal non distingueva più tra realtà e limbo e, convinta di essere in un sogno, si suicida senza, però, poter sopravvivere alla morte. In conseguenza di ciò, Dominic è dovuto scappare in preda ai sensi di colpa.

Chiusa la parentesi, Dominic deve riuscire nel procedimento di inception, con la collaborazione del fido Arthur (il manovratore), recluta a tal fine Arianna (Ellen Page) – una giovane studentessa d’architettura che dovrà creare gli scenari in cui i membri della squadra si muoveranno durante i percorsi onirici – Eames (Tom Hardy) – che potremmo definire il falsario: un personaggio camaleontico in grado di crearsi delle false identità durante il viaggio nel sogno, cosa che porterà anche a qualche spiritoso siparietto – Yusuf (Dileep Rao) – il chimico divertente e con un grande acume, che permetterà a Cobb di realizzare l’incarico: realizzerà una particolare droga che fungerà da sedativo per far cadere chi ne fa uso in uno stato di profonda incoscienza.

Alla morte di Fischer Sr. anestesizzano il figlio e comincia l’avventura (non perdetevi): nel primo livello Eames il falsario si finge il padrino di Fisher Jr. e cerca di estrarre le informazioni necessarie. Il team insieme a quest’ultimo entra in un furgoncino guidato da Yusuf il chimico in cui vengono fatti tutti addormentare (tranne il chimico). Inizia il sogno nel sogno, e cioè la seconda parte della missione ambientata in un hotel. Dominic convince Fischer Jr. che si trova in un sogno e che il rapimento è stato estorto dallo zio per estorcergli informazioni. Si arriva in un ultimo livello, su una montagna, in cui Fischer Jr e Fischer Sr. si riconciliano, e viene installata l’idea di dividere l’impero economico e ripartire da zero.

Occorre ora ritornare indietro. Per svegliarsi da ogni sogno occorre un calcio: la sensazione improvvisa di cadere e necessariamente i calci devono essere sincronizzati. A tal fine Yusuf il chimico rimane sveglio nel primo livello e provocherà il calcio con una caduta dal ponte, Arthur il manovratore rimane nel secondo livello, quando ascolterà No je ne regrette rien avvertendo il gruppo del calcio tramite una caduta in ascensore. Nel terzo livello Eames il falsario farà esplodere il castello.

Gli intoppi non mancano in un finale sempre più incalzante: Fischer Jr. viene ucciso dalla proiezione di Mal e finisce nel limbo e viene seguito da Arianna e da Dominic in un quarto livello. Mal cerca di far rimanere Dominic nel limbo. Di sicuro Arianna e Fischer Jr. riescono a ritornare nella realtà, mentre Dominic va a cercare Saito che, nel primo livello, ha ricevuto una ferita e sta invecchiando in solitudine nel limbo.

Tutti i protagonisti si svegliano nell’aereo e Saito onora la promessa. Dominic torna a casa e fa girare la sua trottola: un escamotage che utilizza sempre per controllare se è all’interno o meno di un sogno. Se la trottola cade è nella realtà, altrimenti in un sogno: corre dai figli prima di capire se questa cadrà o meno. Da questo dettaglio e dall’enorme successo prevedo un Inception 2: il sequel.

Perdonate la lunghezza della recensione ma questo film è spettacolare e mi è piaciuto davvero tanto. Leonardo Di Caprio è spettacolare e tutto il cast è di alta qualità e ben amalgamato, con Michael Caine che funge da garanzia di qualità.

Il ritmo è avvincente e va in crescendo, non c’è nulla mai di banale, anzi il tema vi lascerà attaccati allo schermo: 148 minuti e non sentirli, cosa rara. Sicuramente rivedrete alcuni elementi dei sogni che avrete vissuto, come il calcio, cioè la sensazione di cadere che vi fa svegliare; o anche la dilatazione del tempo all’interno del sogno.



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