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INCEPTION Sogno o realtà?

Creato il 02 ottobre 2012 da Soniab

“I sogni sembrano reali finché ci siamo dentro, non ti pare? Solo quando ci svegliamo ci rendiamo conto che c’era qualcosa di strano.” (Dom Cobb)

E’ davvero difficile definire cos’è un sogno, è altrettanto difficile a volte, raccontarlo, descriverlo anche perché nel farlo subentrano meccanismi psicologici che lo alterano.   Il sogno va vissuto. Esiste solo mentre ci siamo dentro. E’ questa la sua essenza.   Non esiste al di fuori di quel momento.   Il sogno non ha tempo e spazi definiti, è il virtuale perfetto: il sempre possibile altrimenti.

Personalmente, amo sognare. Il sogno è libertà, è come essere in un film dove tutto può accadere, dove non dominano le regole della vita reale.   Il sogno può essere anche incubo. Ed anche nella forma dell’incubo in fondo non lo temo, è un’avventura paurosa e complessa.   Quando mi sveglio, il più delle volte, mi dico che vorrei poter restare nel mondo fantastico in cui vivo durante il sonno.   Quando mi addormento, lo faccio assaporando il piacere della scoperta inconscia che avverrà nella notte.   Sognare è un’arte, come scrivere, leggere vive di altri, realizzare o guardare un film. Creatività pura.

INCEPTION Sogno o realtà?

Un film come Inception non può non essere tra i miei preferiti, come ritengo affascinante il fatto che non si possa raccontare. Inception parla di sogni, e come i sogni, è un film da vedere, da vivere, non da farsi raccontare o da raccontare. Anche perché non ci riuscireste, nel farlo vi rendereste conto che non è così semplice come per altri film.   Potrei tentare di dirvi che racconta di un uomo, Cobb che è in grado di entrare nei sogni delle persone e carpire segreti dal loro inconscio. Cobb è ricercato e un potente industriale gli promette che lo aiuterà, se porterà a termine un’operazione diversa dalle solite: non prelevare un’ idea ma innestarla.

“Qual è il parassita più resistente? Un’idea. Una singola idea della mente umana può costruire città. Un’idea può trasformare il mondo e riscrivere tutte le regole.”

Cobb inizia così il percorso verso l’agognata libertà, recluta un chimico ed un architetto per completare la sua squadra di complici e a mano a mano, lo spettatore si sdoppia in spettatori attenti a più particolari: una parte della mente resta concentrata nel comprendere il funzionamento del sogno, un’altra parte la trama, un’altra parte le visioni al ritroso, un’altra i dialoghi. In chi guarda avviene una disposizione a scatola cinese, che riflette la struttura del sogno e del film stesso.

“Noi creiamo il mondo del sogno, portiamo il soggetto dentro quel sogno e lui lo riempie con i sui segreti.”

Inception riprende la domanda delle domande: qual è a vera realtà?

INCEPTION Sogno o realtà?

Tra effetti speciali, location note, la tarma come detto non lineare ma avvincente e un continuum di sensazioni, emozioni e domande, Inception si insinua nella psiche, nell’anima e nel cuore, mischiando apparenza e verità, fino al dubbio supremo che una verità assoluta non esista. Fino al desiderio di preferire il mondo del sogno, in cui trascorrere una vita intera, alla forse apparente realtà del mondo concreto.

Ambiguità.   Incapacità di distinzione.   La risposta non esiste.      La vera realtà non esiste.   Esiste la risposta che ognuno di noi si dà. Solo noi possiamo decidere cosa è per noi reale. Esiste solo ciò che noi proviamo, quello che le visioni e situazioni ci suscitano.   Siamo noi a scegliere.   Non sarebbe male scegliere il sogno come realtà, da cui ci svegliamo per essere nella quotidianità. Considerare che torniamo alla nostra realtà quando andiamo a letto, che di li a poco, ci riapproprieremo della nostra vita, fatta di sorprese, vicissitudini, dolor, gioie, viaggi e incontri. Dove possiamo rivedere persone lontane o che la vita nel mondo ci ha portato via. Visitare posti già visti, altri immaginati e sconosciuti.

   “Perché è così importante sognare?”    “Nei miei sogni siamo ancora insieme.”

E poi ci sono i ricordi.   Anche in Inception il ricordo ha tutto un suo valore specifico, pericoloso, soprattutto per il protagonista. Ed ognuno noi, credo sappia quanto il ricordo sia sempre, al di là dei sogni, attraente e rischioso, per ciò che è in grado di suscitare e provocare.   Rifugio  o prigione. O sollievo dal presente.

INCEPTION Sogno o realtà?

Il regista C. Nolan, anche in questo film, conserva il suo stile e la capacità di far mantenere in equilibrio le dimensioni reali e quelle che attingono alle illusioni, ai tormenti interiori, agli inganni, il senso di colpa. I personaggi, nella loro eccezionalità hanno un qualcosa di tremendamente familiare, che permette allo spettatore di non percepirli lontani, bensì di entrare in empatia con loro. Forse, perché l’ingiustizia, le paure, la vendetta, il controllo son quanto di più comune tra gli individui e Nolan non propone mai personaggi che ne sono al di sopra.  

  

INCEPTION Sogno o realtà?

      Ed Inception coinvolge e stravolge almeno una piccola parte del nostro inconscio, insinua il dubbio, un’idea. Una parte di noi vorrebbe contemplarla, ma se il livello di immersione nella pragmatica realtà della vostra esistenza è anche solo nella norma, non ci riuscirete.

A me no che, non siate dei sognatori e non crediate con accettazione a tutto quello che razionalmente vedete accadervi intorno.   Lasciatevi solleccitare dalle domande, non cercate per forza delle risposte. Inception si conclude proprio nella non importanza della risposta. Vivete il vostro sogno!


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