Quando una decina di giorni fa Federica De Maria mi scrisse una mail per chiedermi se mi andasse di rispondere ad alcune domande per Rai Edu Letteratura, per parlare della mia attività di lit-blogger e per esporre il mio pensiero sulla letteratura 2.0, prima di rispondere alla mail mi alzai per cimentarmi nella più ridicola danza della felicità di tutti i tempi (credetemi, la più ridicola). E ho anche urlato un po' come una ragazzina a un concerto degli One Direction (e forse sarà per questo che ora sono a casa senza voce e con 38,6 di febbre a distanza di giorni? Mah!).
Poi, quando realizzai il tutto e risposi alla mail, mi ricordai della mia timidezza, del mio essere una persona dall'emozione facile e di quanto valore io dia a cose di questo genere.
C’è qualche
Eeeehmdovuto alla parlata-a-ruota-libera e dopo essermi ascoltata per la prima volta mi sono accorta di almeno altre 100 cose che avrei voluto aggiungere, ma alla fine va bene così: spontanea come sempre, soprattutto quando parlo di cose che mi fanno luccicare gli occhi.
N.B. Ho pure scoperto che Federica De Maria è un’ex udinese: credete al caso?