Il post di oggi sarà dedicato a tre romanzi gialli, genere che assolutamente non preferisco.
Questi tre in particolare, però, mi hanno colpita più che positivamente, in quanto tutti e tre sfruttano il mistero in corso solo come pretesto per costruire ben altro. Sono tre romanzi ambientati:
- in luoghi diversi: Il dio di Gotham si volge a New York; Lo strano furto di Savile Row ha luogo a Londra; Sindrome da cuore in sospeso in Italia;
- epoche storiche diverse: seconda metà dell'ottocento per il romanzo della Faye; inizi novecento per quello di Monfrecola; età contemporanea per la Gazzola;
e con protagonisti diversissimi tra loro (non sto ad elencarveli, li scoprirete).
Tutte e tre le storie si sono meritate 4 stelline e forse qualcosa in più. Gli autori sono davvero in gamba, ciò che raccontano è appassionante e interessante.
Consigliatissimi.
Il dio di Gotham di Lyndsaye Faye
Trama: New York, 1845. Timothy Wilde gestisce un bar e sogna di sposare la ragazza che ha sempre amato in silenzio, ma un incendio lo lascia sfigurato, senza lavoro e senza casa. Il fratello gli procura un impiego nella neonata polizia e Timothy lo accetta senza entusiasmo, anche perché la sua zona di competenza è a due passi da Five Points, il peggior quartiere della città. Una notte, durante la ronda, Timothy si imbatte in una bambina in vestaglia e coperta di sangue, che gli racconta una storia improbabile secondo la quale decine di suoi coetanei sarebbero stati uccisi e sepolti nella foresta a nord della 23ma Strada. Perplesso, Timothy decide comunque di verificare, e scopre una catena di omicidi dietro la quale sembra nascondersi un disegno crudele e onnipotente.
L'autrice: Lyndsay Faye ha esordito nella narrativa con Dust and Shadow, un romanzo che vede Sherlock Holmes indagare sui delitti di Jack lo Squartatore. Il dio di Gotham è il suo secondo libro e il primo titolo di una nuova serie che ha per protagonista il detective Timothy Wilde. Ha alle spalle una carriera di attrice teatrale.
Sito dell'autrice: http://www.lyndsayfaye.com/
Recensione:
Comincio a parlarvi di questo romanzo partendo da un suo aspetto negativo, che è anche l'unico che ho trovato: il prezzo. Spendere ben 20€ per un libro di cui non si è mai sentito parlare prima, lo stesso dicasi per l'autrice, è decisamente azzardato. Spendere 20€ per un libro che in anobii - a distanza di due mesi dalla pubblicazione - è recensito solo da tre lettori, e uno dei tre lo recensisce con "molto... molto deludente!", è sicuramente un rischio. L'elevato prezzo è quindi il solo e grande difetto di questo romanzo: non permetterà al grande pubblico di accostarglisi ed è un peccato. Perché il romanzo merita decisamente la sua chance, così come l'autrice ne merita più di una.
Il dio di Gotham non è un semplice thriller: è un vero e proprio affresco di una New York di metà Ottocento, una città non ancora grandiosa come è oggi, una città che non sembra potrà diventare mai tale. In giro tra bassifondi e bordelli, incrociando malviventi e povera gente, confidando nella creazione della prima forza di polizia della città, la Faye non si limita a raccontarci una storia farcita di mistero e azione, ma dà vita a un vero e proprio romanzo storico. Il mistero da scoprire, la morte - o forse l'omicidio? - di bambini e bambine tutti collegati al bordello più famoso della città non è altro che il filo conduttore, o meglio il pretesto, che l'autrice utilizza per proporci la sua ricostruzione della Grande Mela quando ancora non poteva essere definita tale. Una città vista attraverso gli occhi di Timothy Wilde, barman trasformatosi poi in "poliziotto", personaggio forte, onesto, incorruttibile. Personaggio attorno al quale la Faye ha intenzione di creare una serie di romanzi, incentrandoli - molto probabilmente - sulle indagini di quest'ultimo e del primitivo corpo di polizia.
Leggere Il dio di Gotham è stata un'esperienza esaltante: l'autrice non si limita a creare il caso da risolvere, anzi. C'è un'attenzione precisa e mirata ai dettagli, alle descrizioni di ambienti e situazioni, alla caratterizzazione dei personaggi, tutti ben approfonditi e credibili (fatta eccezione per la bella, di cui il poliziotto è innamorato, che sembra cambiare personalità in maniera fin troppo repentina per risultare convincente). Il tutto è raccontato in maniera perfetta: il lettore non si può lamentare. Anzi, non può che sperare che l'idea della serie incentrata su Wilde sia già in fase di realizzazione.
Per chi vuole sperimentare l'atmosfera non solo attraverso le pagine ma anche visivamente, consiglio la visione della serie tv Copper, ambientata nello stesso luogo e nello stesso periodo, che ha per protagonista un poliziotto senza macchia molto simile a Wilde ;)
Titolo: Il dio di Gotham Tit. originale: The Gods of Gotham Autore: Lyndsaye Faye Traduttore: Norman Gobetti Editore: Einaudi Pagine: 488 Isbn: 9788806210960 Prezzo: €20,00 Valutazione: 4 stelline Data di pubblicazione: 6 novembre Lo strano furto di Savile Row di Vincenzo Monfrecola
Trama: Londra 1910. Quando dalla sartoria Goodge & Son di Savile Row sparisce la giacca portata a riparare dal Primo Ministro, al «Daily Mirror» ci sono solo il redattore capo e il giornalista alle prime armi Peter Daleslow. Toccherà dunque a quest’ultimo occuparsi di una notizia che a prima vista sembra destinata a finire in un trafiletto a fondo pagina. La faccenda però prende tutta un’altra piega quando Daleslow arriva sul posto: il commesso italiano della sartoria, Eliodoro Rivabella, gli svela alcuni particolari del furto che ne fanno un caso a metà fra il surreale e il dannatamente serio. E mentre il novellino mette a segno il suo primo, inconsapevole scoop, Eliodoro decide di diventare anche lui un giornalista e, nella sua comica improvvisazione, sceglie come fonti cinque donne, una più bizzarra dell’altra, che condividono la causa delle suffragette. Da qui prende il via una serie di equivoci a catena che trascinerà tutti, incluso il Primo Ministro, in un’enorme e spassosa caccia al ladro. Nella Londra d’inizio Novecento, distratta dal rischio di un’invasione della Germania, dall’apparizione della cometa di Halley e dai movimenti di protesta per il suffragio universale, lo strano caso della giacca rubata al Primo Ministro si trasforma via via in una commedia sempre più paradossale, in bilico fra lo humor inglese e quello partenopeo.
L'autore: Vincenzo Monfrecola, giornalista napoletano, ha collaborato con «Napolinotte», il «Roma» e l’«Avanti!» ed è stato responsabile della sede di Londra dell’Osservatorio sui Beni Culturali, Faldbac Trade Union. Attualmente lavora per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali occupandosi del restauro di libri antichi. Cavallo di Ferro ha pubblicato nel 2010 il suo primo romanzo Il Decisionista.
Recensione:
Non so a quanti di voi sia capitato di intercettare questo romanzo tra gli scaffali o magari in giro per il web.
Quanti di voi ne hanno già sentito parlare? Quanti si sono lasciati incuriosire e attrarre da quella cover un po' retro e da quel titolo semplice ma incisivo?
Qualcosa mi dice che non siate in molti a conoscere romanzo ed autore. Non ho trovato il libro in questione in nessuna libreria fisica (forse c'era, ma chissà dov'era nascosto, eppure sono della provincia di Napoli e l'autore è napoletano: almeno qui da noi avrebbe dovuto avere maggiore visibilità), né l'ho mai trovato pubblicizzato su siti letterari e affini. Insomma, troppo silenzio riguardo a questa pubblicazione.
Ed è un vero peccato.
Perché Lo strano furto di Savile Row è un romanzo memorabile. Non perché abbia messaggi profondi da trasmettere o perché sia opera di alta letteratura (ma neanche di bassa): è memorabile perché crea una storia, un'ambientazione, dei personaggi e delle situazioni che raramente il lettore rimuoverà dai suoi ricordi. Monfrecola ha messo a punto un'idea originale, divertente, leggera e spiritosa. Ricca di colpi di scena ed equivoci, di dialoghi brillanti e a volte brillantemente assurdi, grazie ad un linguaggio semplice ma efficace. Avete dato uno sguardo alla trama? Dopo averla sbirciata io ne sono rimasta incantata, spiazzata, incuriosita. In quelle poche righe ho trovato pane per i miei denti: l'incanto di una Londra dei primi anni del '900, la curiosità dello strano furto della giacca del primo ministro, l'assurdità delle indagini svolte da giornalisti e commessi di negozi, con la complicità delle suffragette. Dovevo assolutamente leggere il romanzo per comprendere se il contenuto sarebbe stato all'altezza dell'interessantissima trama.
Posso dire che il romanzo si è rivelato perfetto nel suo genere. E' un romanzo piacevole, godibile dalla prima all'ultima pagina, che intrattiene il lettore senza mai rischiare di annoiarlo. Ogni personaggio è perfettamente caratterizzato, i rapporti tra i diversi personaggi danno vita ad una serie di equivoci intrecciati in cui il lettore non rischia mai di perdersi, perché l'autore ha ben chiaro il suo obiettivo e non crea confusioni in noi, ma solo risate, sorrisi, e un senso di perenne buonumore. Si arriva al finale - l'unica parte un po' "ingarbugliata" che necessiterebbe qualche ulteriore spiegazione - divertiti e contenti e con un pensiero fisso: chiudere il libro e prestarlo immediatamente. Perché se non lo si trova negli scaffali delle nostre librerie, allora sarà compito nostro diffonderlo e consigliarlo. Sono sicura che i lettori non potranno che apprezzarlo.
Titolo: Lo strano furto di Savile Row Autore: Vincenzo Monfrecola Editore: Cavallo di ferro Pagine: 280 Isbn: 9788879071109 Prezzo: €15,00 Valutazione: 4 stelline Data di pubblicazione: 21 Giugno 2012
Sindrome da cuore in sospeso di Alessia Gazzola
Trama: Chi conosce Alice Allevi sa bene che il suo rapporto con la medicina legale è piuttosto difficile, per non dire conflittuale. Ma quello che nessuno sa è in che modo la pasticciona ma intraprendente Alice è approdata a questa scelta che tante amarezze (e quasi altrettante soddisfazioni) le procura. In questo romanzo la incontriamo ventitreenne, in preda a una vera e propria crisi personale. Come dire alla famiglia che lei non si sente affatto pronta per concludere gli studi in medicina e lanciarsi in una sfolgorante carriera come tutti i suoi cari sognano? Ma poi un brutale omicidio commesso proprio in casa di sua nonna Amalia, vittima la giovane badante russa, scompiglia le carte del suo destino. Perché il medico legale che arriva sul luogo del delitto è un giovane, scostante e bellissimo Claudio Conforti...
L'autrice: Alessia Gazzola è nata a Messina nel 1982. Medico chirurgo dal 2007, si è specializzata in Medicina legale nel luglio 2011. Ha scritto il suo primo racconto all’età di cinque anni e da quel momento non ha più smesso. L’allieva, il romanzo con cui ha esordito nel 2011, ha avuto un grandissimo successo: 7 edizioni, 60.000 copie vendute, in corso di pubblicazione in 5 paesi (Germania, Spagna, Turchia, Francia e Serbia) e diritti venduti per la produzione di una serie televisiva. I diritti del suo secondo romanzo, Un segreto non è per sempre, in libreria da aprile 2012, sono già stati venduti a Francia e Germania, agli stessi editori del primo capitolo di Alice.
Recensione:
"Cara (adorabile) Al(ice)ssia,
ma quanto mi fai divertire?
E quanto mi fai imbarazzare? Sai quante volte son stata beccata a sorridere (se mi è andata bene), a ridere (se me la son cavata così così), a sghignazzare in maniera sguaiata (perché non me la cavo mai così così) mentre leggevo le tue storie? Ovviamente il tutto si è sempre verificato davanti a un pubblico indesiderato ma inevitabile: in attesa dal medico, in treno, in ascensore..."
No, stop. Rifacciamola.
Anzi meglio: rimandiamola a momenti migliori, ad esempio al momento in cui deciderò di fare outing e mi dichiarerò stalker ufficiale della (straordinaria) autrice (ma anche del personaggio, se possibile).
Per ora provo a conservare un briciolo di dignità nascondendo la mia vera natura e inserendo qui l'incipit di questa lettera, come se fosse un regolare incipit di una serissima recensione da parte di una fedelissima fan.
Perché se c'è una cosa che mi è ormai apparsa chiarissima dopo la lettura del terzo romanzo della (meravigliosa) Gazzola è che quando si diventa fan si perde il dono dell'obiettività. O si è convinti che le proprio opinioni siano universali e obiettiv(issim)e. E' tanto che provo a buttare giù una recensione su questo romanzo, e tutto ciò che mi sale alla mente è: ma quanto l'ho adorato? quanto mi piace la protagonista? e quanto mi piacerebbe assistere di persona allo scambio di battute tra Alice e Claudio? (e magari dare un'occhiata a Claudio dal vivo che, a quanto si mormora in giro, il figliuolo merita ben più di una semplice occhiata!).
Assodata quindi l'estrema soggettività delle mie opinioni, posso affermare - con sindrome da cuor leggero - che anche questa volta la (strepitosa) Gazzola non ha deluso le aspettative. Ci ha regalato il passato della nostra amica Alice, che finora non si era sbottonata troppo sui suoi trascorsi, ci ha raccontato i primi incontri, le prime indagini, le motivazioni che l'hanno portata a compiere determinate scelte. Ci ha regalato le origini: Alice Allevi - The begins. Senza mai abbandonare il suo brio, le battute esilaranti, le situazioni imbarazzanti. Certo il piacere è durato troppo poco, 130 pagine scorrono troppo veloci e frettolose e ne vogliamo subito tante altre, ma a questo penserà il nostro animo stalker. Per ora ci limitiamo a osannare una (fantastica) autrice e una deliziosa storia!
Titolo: Sindrome da cuore in sospeso Autore: Alessia Gazzola Editore: Longanesi Pagine: 128 Isbn: 9788833923130 Prezzo: €11,60 Valutazione: 4 stelline Data di pubblicazione:8 novembre 2012
Magazine Cultura
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