Forse uno dei post più amari di tutta la storia di questo sito capita in uno dei giorni più significativi della storia di questo sito. Ancora una volta un nostro punto di vista e un nostro approfondimento ha obbligato l'opinione pubblica della città a cambiare prospettiva.
Fino a ieri i quotidiani della città, raccontando l'incidente del Circo Massimo in cui un ragazzo di 31 ha perso la vita, non osavano neppure aggiungere la frase "in divieto" a "furgone bianco". Andatevi a rileggere gli articoli. "Ha impattato su un furgone bianco". Così. Punto. Senza specificare che quel furgone bianco aveva una caratteristica specifica: era posteggiato fuori posto. E secondo la nostra ipotesi è stato concausa determinante della morte dello scooterista.
La nostra ricostruzione dei fatti è stata oggi totalmente copiata da Repubblica e menzionata ampiamente anche dal Messaggero. Nessuno ha citato la fonte (magari a loro volta si sono serviti di lanci di agenzia), ma non importa: importa fare cultura, educazione e cambiare la prospettiva su come si leggono i 250 incidenti mortali (e gran parte degli altri 40mila non mortali) che si svolgono ogni anno in città.
Quello che avrebbero dovuto fare tutti questi giornali e che invece, ancora una volta, abbiamo fatto solo noi, è tornare oggi, a 3 giorni dai fatti, a vedere come è la situazione sul luogo del fattaccio. Il risultato di questo sopralluogo è il video che potete trovare in questa pagina: pur in presenza di tantissimi posti blu disponibili, pur di risparmiare qualche spicciolo, possessori di Suv da 20, 30 o 40mila euro si sono parcheggiati in divieto, in un punto pericolosissimo e letale, esattamente sopra la chiazza di sangue del ragazzo. Questa gente è peggio di un kamikaze dell'Isis, lo affermiamo senza tema di smentita alcuno.