In libreria dal 12 gennaio 2016
A inizio gennaio Einaudi ripesca e pubblica Incidente Notturno, un romanzo del 2003 di Patrick Modiano. Un giovane vaga sperduto per Parigi e viene investito da un’auto. Ricoverato in ospedale, si ricorda di un analogo incidente accadutogli quando era bambino, ma non riesce più a distinguere il ricordo di quell’incidente dalla realtà di quello “nuovo”. Uscito dall’ospedale, cerca di trovare l’autista della macchina che lo ha investito, armato solo di nome e indirizzo. Tra atmosfere brumose e sognanti, ricerca, autobiografia, tutto molto tipico del Nobel Modiano, Incidente Notturno è un modo per i neofiti di conoscere questo autore, una missione per chi già lo apprezza.
È notte. A Parigi è scesa la nebbia. Una Fiat verde acqua investe un giovane ragazzo che viene portato in ospedale insieme alla donna che era al volante dell’auto, anche lei leggermente ferita, e ad un uomo bruno robusto dall’aria losca che, dopo avergli consegnato una busta, si allontana. Una volta dimesso, nonostante la gamba dolorante e la mente ancora un po’ confusa, il ragazzo decide di indagare: vuole ritrovare la Fiat verde acqua e la ragazza dell’incidente, di cui conosce solo il nome, Jacqueline Beausergent. Una donna misteriosa, forse già conosciuta un tempo. Un incidente piuttosto banale apre così un canale misterioso con il passato e dà vita a una serie di domande: chi è Jacqueline? Si tratta forse della stessa donna che lo aveva accompagnato da bambino in ospedale, quando aveva avuto un incidente simile uscendo da scuola? E cosa vuole da lui quell’uomo dall’aria losca? Ma, prima di tutto, il ragazzo conduce un’inchiesta su se stesso: nulla sappiamo di lui, neppure il suo nome di battesimo. Il suo ritratto prende forma partendo da una scarpa troppo stretta, persa durante l’incidente, da un vecchio giaccone sporco di sangue e da un passaporto con una data di nascita falsificata per diventare maggiorenne prima del tempo.
In una Parigi misteriosa, nella foschia della notte, fra i caffè del centro ed una periferia in rovina, il giovane va alla ricerca del padre, un padre che già una volta lo ha abbandonato e che di nuovo scompare nel silenzio e nella nebbia. Così un banale incidente può portare ad un po’ di luce, ma solo se si ha la pazienza o,meglio, l’ostinazione di tornare più volte sui propri passi e di ripensare alle cose della vita per cercare di chiarirle, di renderle limpide e lineari.
Partick Modiano è lo scrittore francese Premio Nobel per la Letteratura 2014. Figlio di un ebreo francese di origini italiane e di un’attrice belga di etnia fiamminga. Studia in Haute-Savoie, e successivamente in un liceo parigino dove avrà come insegnante di Geometria Raymond Queneau che diverrà suo amico. Introdotto da Queneau al mondo delle lettere, Modiano incontra l’editore Gallimard, che nel 1967 pubblicherà il suo primo romanzo, La Place de l’Etoile. Grazie a quella prima prova, il giovane scrittore si aggiudica il Premio Roger Nimier. All’attività di narratore affianca quella di documentarista (lavorerà per Carlo Ponti) e di paroliere (per Françoise Hardy, che sarà per qualche tempo la sua compagna). Scrive anche sceneggiature per il cinema, e fra i registi coi quali collabora si contano Louis Malle e Patrice Leconte. I suoi romanzi sono spesso ambientati nella Parigi occupata dai nazisti e si strutturano attorno al tema dell’altro, dello sconosciuto. Modiano attinge questa vena dalla vicenda piena di ombre del padre. Questi, ebreo vittima del Nazismo, si dimostrò disposto a compromessi terribili per sopravvivere, sfuggendo alla deportazione grazie a potenti amicizie collaborazioniste. Nel 1978 il romanzo Rue des boutiques obscures gli assicura il Premio Goncourt. Negli anni successivi approfondirà i temi a lui cari ed affinerà la propria poetica grazie ad una serie di romanzi dedicati a figure femminili che sono vissute durante gli anni bui della guerra, e alle cui vite dimenticate egli cerca di offrire il risarcimento della memoria. A questo filone appartengono Dora Bruder e Des inconnues, rispettivamente del 1996 e del 1999. In Italia ha pubblicato, tra gli altri, Sconosciute (Einaudi, 2000), Dora Bruder (Guanda, 2004), Bijou (Einaudi, 2005), Pedigree (Einaudi, 2006), Nel caffè della giovinezza perduta (Einaudi, 2010), Riduzione di pena (Lantana Editore, 2011), Fiori di rovina (Lantana Editore, 2012), L’Orizzonte (Einaudi, 2012) e Caterina Certezza (Donzelli, 2014). Lo scrittore francese è stato il vincitore del Premio Bottari Lattes Grinzane nel 2012 (II edizione) per la sezione La Quercia con Dora Bruder. La sezione è dedicata a Mario Lattes (pittore, editore e scrittore, scomparso nel 2001) e riservata a un’opera di un autore affermato, dimostratasi nel corso del tempo meritevole di apprezzamento di critica e di pubblico. Nel 2014 gli è stato conferito il Premio Nobel per la Letteratura con la seguente motivazione «Per l’arte della memoria con la quale ha evocato il destino umano più inafferrabile e fatto scoprire il mondo vinto sotto l’occupazione».