Incipit

Londra
1819

- Accidenti a lei!
Tristan Knight. Quinto conte di Ellington, si passò con gesto esasperato una mano tra i capelli, mentre faceva su e giù nervosamente davanti al caminetto. – Maledizione, Archer, se quella ragazza non si rimette in riga, giuro che faccio uno sproposito!
Il vecchio maggiordomo, che ascoltava quello sfogo in un angolo della stanza, scosse la testa con un’espressione accorata. – È ancora giovane, signor conte, e nessuno si è occupato della sua educazione, in questi ultimi sette anni. Vostro padre, purtroppo, le ha sempre permesso di fare tutto quello che voleva.
- Mio padre era anche lui un bel tipo, lo so bene. – Tristan smise di colpo di passeggiare per la stanza, e si girò verso il maggiordomo, guardandolo negli occhi. – Se ne infischiava di tutto, e ora sono io che devo rimediare alla situazione disastrosa che ha lasciato dietro di sé.
Archer rimase muto, lasciando intendere che non c’era molto da obiettare, a quel riguardo.
Scuro in volto, Tristan girò intorno lo sguardo nello studio. In apparenza, non era cambiato granché durante i suoi otto anni di assenza. Il massiccio decoro dei mobili di mogano era immutato, l’imponente collezione di libri allineati sugli scaffali ispirava come sempre una sorta di soggezione. Solo un occhio allenato poteva accorgersi che il grande tappeto Axminster era liso sui bordi, o che i pesanti tendaggi di broccato che schermavano le finestre apparivano stinti.

Scritto da millecuori alle ore 16:44 del giorno: venerdì, 05 novembre 2010