incipit

Da Guchippai

Maria aveva seguito a malapena lo svolgimento del funerale. Era rimasta seduta come inebetita sulla prima panca tenendo la mano di Baldvin, senza rendersi ben conto di dove si trovava o della funzione a cui stava partecipando. L'omelia, i convenuti alle esequie e il canto del piccolo coro della chiesa si confondevano in un unico ritornello doloroso. Il pastore era stato a casa loro e aveva preso qualche appunto, quindi Maria conosceva il contenuto dell'omelia. Aveva parlato più che altro della carriera accademica di sua madre Leonora, del coraggio dimostrato nell'affrontare la terribile malattia, dei molti amici che sia era fatta nel corso della vita, e di lei, la sua unica figlia, che in un certo senso aveva seguito le orme della madre.Arnaldur Indriðason, Un caso archiviatoIndriðason è una mia vecchia conoscenza, poichè questo è il terzo dei suoi gialli che leggo. è il più nordico dei miei autori nordici preferiti, in quanto è islandese, e converrete che leggere storie ambientate in Islanda in agosto, quando fuori il clima è torrido e il sole impietoso, ha il suo perchè, soprattutto per me che odio il caldo eccessivo. in questo libro, il solito commissario Erlendur Sveinsson indaga su di un caso di suicidio che all'apparenza non ha nulla di strano, tanto che viene chiuso senza alcun problema, ma che a lui non convince. scava che ti scavo, riuscirà a scoprire le trame nascoste del marito della vittima, in combutta con la sua amante e, già che c'è, risolverà anche due casi di sparizione apparentemente non connessi avvenuti  decenni prima. lettura molto gradevole, trama avvincente, scenari esotici: una combinazione decisamente valida!

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