“Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne.”
La scorsa settimana ero ancora in vacanza, e sugli scaffali della casa in cui ero ospite c’erano ben pochi libri che avessi letto. Il giovane Holden di J.D. Salinger era fra questi. Non che il libro mi sia piaciuto, da quel che so in genere è molto amato dagli adolescenti e io l’ho letto dopo i 35 anni, però l’ho letto, e non capisco come faccia a essere considerato quasi un classico e ad essere assegnato spesso come lettura scolastica. Il linguaggio è colloquiale, si legge facilmente, e la storia non esiste. Boh… Passiamo ad altro:
“Il cielo si squarciò e fulmini saettarono tra le crepe della volta. Giunse un pulviscolo nero, un odore di fumo, rame e zolfo e poi un ululato da tempesta infernale.
Carsek si alzò, premendo le fasce insanguinate con la speranza che riuscissero a trattenere all’interno le sue viscere fino alla fine, qualunque fosse.”