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Incipit: L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera

Creato il 24 settembre 2011 da Martinaframmartino

Incipit: L’insostenibile leggerezza dell’essere di Milan KunderaL’idea dell’eterno ritorno è misteriosa, e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell’imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all’infinito! Che significato ha questo folle mito?

 

L’idea dell’eterno ritorno è affascinante, e badato origine a parecchie idee, religioni… e anche romanzi. Il ripetersi del tempo, sempre uguale a se stesso, è qualcosa di spaventoso, come ben sanno l’Infanta imperatrice e il Vecchio della Montagna Viaggiante della Storia Infinita. Loro conoscono la Fine Infinita costituita dal cerchio dell’eterno ritorno, anche se l’Imperatrice del romanzo di Michael Ende osa sfidarla per il bene di tutta Fantàsia.

In modo meno rigido, la storia può ripetersi nei suoi cicli, ma sono possibili variazioni individuali. È questo il caso della Ruota del Tempo di Robert Jordan, dove Rand è il Drago rinato, ma in cui lui è responsabile delle sue scelte e delle sue azioni, e non deve limitarsi a seguire meccanicamente un percorso prefissato.

Cosa vuole dire Milan Kundera con l’eterno ritorno del suo L’insostenibile leggerezza dell’essere? Onestamente non lo ricordo, ho letto il romanzo oltre venti anni fa, e ricordo che mi era piaciuto solo a tratti, ma che ero rimasta colpita dal suo modo di scrivere. Al di là di ogni altra considerazione, però, quest’incipit mi piace moltissimo. Un nuovo incipit, dal sapore completamente diverso:

 

Cominciare il proprio regno con una strage degli innocenti non è precisamente quanto un re possa desiderare.”



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