Il meno che si possa dire è che la scomparsa di Paul Néon passò inosservata non solo nel cantone di Biot, dove sembrava che si fosse sistemato, ma addirittura a Crets, striminzito paesino di cui occupava la casa più lontana.
Paul rovinò su uno spesso tappeto di foglie marce a valle del sentiero forestale su cui presumibilmente barcollava già da un po’ (dieci giorni dopo, il giovane Jules Reveriaz trovò la sua sciarpa sul bordo del viottolo, a quindici metri dal punto in cui era caduto). Due o tre rami secchi si spezzarono sotto il suo peso. Tornato il silenzio, ci fu una vibrazione di un istante. Le foglie nere, assestandosi, emisero un sibilo di quelli che i ragni d’acqua sono i soli a sentire quando per esempio un gatto, immobile e con il collo teso sulla riva di uno stagno, dopo aver scrutato per vari minuti l’oscurità si corica sul muschio. Erano le dieci di sera. Una falce di luna, velata di foschia, illuminava la notte quel poco che bastava a distinguere il sentiero.
È probabile che Paul abbia lasciato la bottiglia solo quando il rilassamento muscolare conseguente alla perdita dei sensi gli fece aprire le dita. Fu Suzon, sei giorni dopo, a ritrovare la bottiglia quadrata, e vuota, a un metro dall’impronta del lungo e pesante corpo del cinquantenne. Suzon, che era andata lì proprio per cercare quel genere di indizi, e che avrebbe dato qualunque cosa per non trovarne. Se in quella notte di luna fioca Paul abbia perso i sensi al momento della caduta o se una volta a terra sia rimasto qualche secondo con gli occhi aperti, se abbia gridato o detto qualcosa o se già non ebbe più la forza di muovere le labbra, nessuno se ne accorse.
Autore: Laurence Cossé
Titolo: La libreria del buon romanzo
Titolo originale: Au bon roman
Traduttore: Alberto Bracci Testasecca
Genere: Letteratura straniera
Data prima pubblicazione: 2009 (in Italia nel 2010)
Casa Editrice: Edizioni e/o
400 pagine
Prezzo copertina: 18,00 €
EAN 9788876419003
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La libreria del buon romanzo
Sinossi:
Un misantropo appassionato di Stendhal, nascosto in un villaggio della Savoia, viene misteriosamente rapito e abbandonato in una foresta. Una bella signora bionda, esperta guidatrice, perde il controllo dell’auto e finisce fuori strada. Intanto in Bretagna un uomo che ogni giorno faceva la sua passeggiata in riva al mare incontra due sconosciuti che lo terrorizzano. Ma il lettore capisce presto che questo non è un classico romanzo poliziesco. Gli aggressori non sono né agenti segreti né trafficanti. Non aggrediscono dei duri ma delle persone miti. Ce l’hanno in particolare con un libraio ribelle, con una malinconica ereditiera e con la libreria che i due hanno creato senza mai pensare che potesse suscitare tanto odio. Chi, tra gli appassionati della letteratura, non ha mai sognato di aprire una libreria ideale dove si vendessero solo i libri più amati? Lanciandosi nell’avventura, Francesca e Ivan, i due librai, sapevano che non sarebbe stato facile. Come scegliere i libri? Come far quadrare i conti? Ma ciò che non avevano previsto era il successo. Un successo che però scatena una sorprendente sfilza di invidie e aggressioni.