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Incipit: Lo Hobbit di J.R.R. Tolkien

Creato il 22 ottobre 2011 da Martinaframmartino

Incipit: Lo Hobbit di J.R.R. TolkienQuesta è una storia di tanto tempo fa. A quel tempo gli idiomi e le lettere dell’alfabeto erano molto diversi da quelli di oggi. Per rappresentare quegli idiomi si è usato l’italiano.

Le rune erano lettere antiche originariamente ottenute intagliando o graffiando legno, pietre o metalli, ed erano pertanto sottili e angolose. Al tempo di questa storia soltanto i nani ne facevano uso regolare, specialmente per documenti privati o segreti.”

 

Ricordiamo tutti la frase “In una caverna sotto terra viveva uno hobbit”. Sono le parole che un professore di Oxford ha scribacchiato distrattamente sui margini di un compito che stava correggendo. Solo che subito dopo averle scritte lui stesso si è chiesto chi fossero questi hobbit e perché vivessero sotto terra, e ha dedicato una parte della sua vita a cercare di scoprirlo. Il professore ovviamente si chiamava J.R.R. Tolkien, e da un episodio tutto sommato banale sarebbe nato quel capolavoro che è Lo hobbit. Libro che a sua volta ha portato alla nascita del Signore degli anelli. Romanzo (non trilogia, anche se le trilogie vanno di moda proprio per colpa sua) che ha influenzato la fantasy come nessun’altro aveva fatto prima e nessun’altro ha ancora fatto dopo.

Però la scena della caverna, e del piccolo hobbit disturbato mentre fumava da un noioso passate con cappello blu a punta e lunga barba bianca, non è la prima cosa che incontra il lettore, subito dopo l’ormai consueta mappa.

La prima cosa sono una serie di rune, e la frase che ho riportato qui sopra, perché Tolkien era un amante delle lingue, e il suo passatempo prediletto era inventarne una. Le storie sono arrivate dopo perché, come diceva lo scrittore, una lingua ha bisogno di una sua mitologia. E quindi ecco un’apertura dedicata all’alfabeto e ai problemi di linguaggio, anche se il romanzo potrebbe benissimo vivere senza questa pagina. La Terra di Mezzo è un mondo secondario in piena regola, e come tale ha anche complesse vicende linguistiche che il professore di Oxford fa conoscere ai suoi lettori solo in minima parte.

Detto questo… Lo hobbit è il libro che mi ha trasformata in una lettrice di fantasy. Avevo 18 anni, e una compagna di classe mi ha consigliato Il signore degli anelli, solo che in biblioteca non c’era. Così ho optato per un altro volume dello stesso autore, ed è stato amore a prima vista. Fortuna che non ho provato con Il Silmarillion, che in prima lettura ho abbandonato senza finire, altrimenti magari non mi sarei più accostata a un genere che proprio in quel periodo, e grazie a J.R.R. Tolkien, ho iniziato ad amare.

 

Il nuovo incipit:

 

Consiglio il lettore di non cominciare questo libro dalla prima pagina. So infatti che le assicurazioni dell’autore circa l’interesse eccezionale della materia presentata contano ben poco…



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