“Quest’anno comincio con un classico”, mi son detto, “ma quale?” ce ne sono così tanti che ancora non ho letto che la scelta è stata davvero difficile ma da qualche parte bisogna cominciare e così ho scelto un libro scritto all’inizio del secolo scorso, nel 1909, da Jack London: Martin Eden.
Avvincente è dire poco, coinvolgente. Immenso non renderebbe l’idea, è molto di più.
Martin Eden apre un mondo e la storia cattura già dall’inizio, ci sono pagine dalle quali è davvero difficile staccarsi per fare una pausa durante la lettura, si sente la necessità di arrivare fino alla fine e non ci si accorge di quanto è stato letto. E’ questa la grandezza di un libro, suscitare curiosità e fame di conoscenza, di sapere.
Quello che riporto è l’inizio di tutto, l’incipit del libro, sia in lingua originale che nella traduzione curata da Gian Dàuli. Spero piaccia, ne sono sicuro.
Incipit
Martin Eden di Jack London
Chapter I
The one opened the door with a latch-key and went in, followed by a young fellow who awkwardly removed his cap. He wore rough clothes that smacked of the sea, and he was manifestly out of place in the spacious hall in which he found himself. He did not know what to do with his cap, and was stuffing it into his coat pocket when the other took it from him. The act was done quietly and naturally, and the awkward young fellow appreciated it. “He understands,” was his thought. “He’ll see me through all right.”
Martin Eden di Jack London
Capitolo primo
Arturo aprì la porta ed entrò, seguito da un giovane che si tolse, con gesto buffo, il berretto. Costui indossava un rozzo vestito da marinaio, che stonava in modo singolare con quel grandioso vestibolo. Il copricapo lo imbarazzava molti, e già egli se lo ficcava in tasca, quand’ecco Arturo toglierglielo dalle mani, con un gesto così naturale, che il giovanotto, intimidito, ne apprezzò l’intento: “Mi capisce”!, disse fra sé, “mi ha aiutato a trarmi d’impaccio”.
da Martin Eden di Jack London, pagina 33
Dati del libro:
Titolo: Martin Eden
Autore: Jack London
Casa editrice: Newton Compton
Traduzione italiana: Gian Dàuli
Pagine: 334
Anno di pubblicazione: 1909