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Incipit “UN OSPITE A VERSAILLES” Ed. lulu.com

Creato il 11 maggio 2010 da Samilla

Incipit “UN OSPITE A VERSAILLES” Ed. lulu.com

Versailles, 1769

“Non riuscirò mai ad innamorarmi di nessun altro uomo”. Sophie non aveva occhi che per lui, il conte Charles Mercier. Alto, biondo, occhi verdi e molto riservato. Ogni volta che lo incontrava faceva di tutto per scambiarci qualche parola. Sembrava felice di ascoltarla e di stare in sua compagnia ma niente di più. Non aveva mai lasciato intendere un interessamento nei suoi confronti. Spesso passeggiavano insieme nei giardini di Versailles in silenzio o parlando dei cavalli, passione condivisa da entrambi. Quando rientrava nel suo appartamento, con il cuore trepidante, si gettava sul grande letto a baldacchino e sognava ad occhi aperti. Lo aveva conosciuto cinque anni prima e da allora sperava un giorno di poter diventare sua moglie. Ora, guardandosi allo specchio, si chiedeva cosa le mancava per non risvegliare la sua passione. Alta, carnagione leggermente olivastra, occhi marroni e lunghi capelli rossi scuri. Il ventisei maggio, ossia pochi giorni prima, aveva compiuto venticinque anni. Quindi già in età per trovare un marito degno del suo titolo nobiliare. Baronessa Sophie Lemarie, discendente di un’antica casata francese, risiedeva a corte sin dalla sua più tenera età. Poi i suoi genitori si erano ritirati nel nord della Francia, nell’incantevole Piccardia, in una delle loro innumerevoli residenze, per seguire più da vicino i loro patrimoni terrieri. Lei aveva deciso di restare a Versailles con la sua cara amica, la baronessa Camille Noël. “Ma perché non guardi altrove? Ci sono così tanti giovani nobili che cercano di farti la corte. Non puoi buttare via la tua gioventù dietro a quel conte. Per quanto attraente sia se avesse avuto intenzione di chiederti in sposa lo avrebbe già fatto”. Sophie guardava perplessa Camille, seduta vicino al suo letto, senza risponderle. Non riusciva ad accettare la realtà, neppure davanti all’evidenza dei fatti. “Si…Ma non si è ancora fidanzato con nessuna dama di corte. Forse è solo timido e non trova il coraggio di dichiararsi”. Camille aveva sospirato per poi assumere un’espressione seria. “Spero che tu abbia ragione”. Si era alzata dalla poltrona in velluto blu e si era voltata di scatto. “Va bene mi arrendo, non insisto più su questa storia ma solo a condizione che tu mi giuri di essere più gentile e disponibile con i ragazzi che tentano di fare la tua conoscenza. Sei sempre talmente scontrosa da allontanare chiunque!” Infatti negli ultimi anni si era comportata come una acida zitella. Sorrideva e si divertiva solo se si trovava nella stessa stanza del conte Mercier, anche se lui stava parlando con altre persone e non le prestava attenzione. La sola sua presenza la metteva di buon umore. Forse era arrivato il momento di cambiare strategia. O meglio di trovarne una, visto che non ci aveva mai pensato prima. “Mi hanno appena consegnato un abito. Vuoi che te lo mostri?” Camille aveva riacquistato il suo solito sorriso rassicurante. “Dai, fammi vedere che colore hai scelto”. Sophie aveva chiamato la cameriera che nel giro di cinque minuti aveva fatto ritorno con un grazioso vestito in seta verde. Lo scollo e le maniche erano adornate con un pizzo giallo chiaro e la gonna arricchita dal classico panier. Si era guardata al grande specchio della parete sorreggendolo davanti a sé. “Che te ne sembra? Se aggiungo un po’ di classica malizia femminile posso ammaliare qualche nobile cuore”. “Sei magnifica. Penso che in pochi potranno resisterti!” “Ma dai, non esagerare!” “Vedremo domani sera al ballo del re. A proposito ho sentito dire che ci sarà un caro amico di Luigi XV. Il Conte Roland Chevalier, conosciuto in tutta la Francia per la sua fama di libertino. Pare che tutte le donne cadano ai suoi piedi. Sarà ospite a corte per un mese”. Nella sua mente si era fatta strada un’idea maliziosa. Così maliziosa da non volerla condividere con l’amica. Perché non farsi corteggiare da questo noto rubacuori per ingelosire il conte Mercier? Se veramente provava qualcosa per lei sarebbe arrivato il momento giusto per prendere la decisione tanto attesa.

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