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Incompresa

Creato il 07 giugno 2014 da Taxi Drivers @TaxiDriversRoma

incompresa

Anno: 2014

Distribuzione: Good Films

Durata: 103′

Genere: Drammatico

Nazionalità: Italia/Francia

Regia: Asia Argento

Data di uscita: 5 Giugno 2014

Che Incompresa, ultima fatica da regista di Asia Argento, sia un’opera furba è fuori discussione, almeno quanto è fuori discussione il fatto che il film sia un lungometraggio volutamente sincero, ma che preme su aspetti che affatto casualmente mettono l’accento sull’ovvietà che nella pellicola ci sia molto dell’infanzia della cineasta: la Aria del film è la Asia che lo dirige da bambina, e a sottolinearlo è lo stesso nome che la piccola protagonista porta non solo per l’assonanza con quello della regista, ma proprio perché l’intero nome dell’Argento è Asia Aria Anna Maria Vittoria Rossa Argento.

Aria ha 9 anni e figlia di secondo letto di una coppia di artisti: il padre è un attore di serie B scaramantico fino a quasi toccare la follia, la madre è una pianista e i due passano le loro giornate a rinfacciarsi l’infelicità che si sono regalati e a sottolinearsi a vicenda quanto la loro carriera sia proiettata verso il nulla. Quando la situazione precipita e i genitori di Aria divorziano la bambina si trova nel mezzo di una guerra fredda nella quale nessuno vuole occuparsi di lei.

Con una sacca e un gatto nero, orfana anche dell’unica amicizia che le è rimasta, Aria vaga per una Roma borghese e noncurante e trascorre così una parte della sua infanzia alla ricerca di affetto e attenzione restando sempre delusa ma tentando continuamente, abbandono dopo abbandono, di farsi volere bene.

Con una regia a tratti visionaria e grottesca, coronata da una colonna sonora efficace, Asia Argento mette tutto il racconto di Incompresa negli occhi della giovanissima protagonista, giustificando così anche gli eccessi, a tratti macchiettistici ma funzionali, usati nella costruzione dei personaggi adulti e interpretati dalla strana coppia Gabriel Garko/Charlotte Gainsbourg: il primo che appare la caricatura di se stesso e che riesce bene in questo, unico, ruolo in cui per forza di cose risulta credibile, e la seconda perfetta nella parte dell’egocentrica madre un po’ svampita e tanto superficiale che, non solo per il volto e le movenze, ricorda quella Joe, protagonista di Nymphomaniac in una versione ancor più disperata perché totalmente succube e inconsapevole del suo essere.

Con Incompresa Asia Argento tende a scagionarsi spiegando i motivi del suo divenire e dei suoi eccessi senza mai puntare la camera verso il pentimento o chiedere la pena dello spettatore. Il diario che apre l’intero racconto, tanto simile ai diari di ogni bambina pre-adolescente che raccoglie altrui pensieri e immagini dei beniamini del momento, sembra essere quello sul quale l’Argento scrive la lunga e minuziosa giustificazione della sua vita che andrebbe firmata da chi la legge guardando il film, non tanto in virtù del coraggio usato nel raccontarsi, ma per la sagacia che c’è nella scelta di farlo.

Sandra Martone


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