Magazine Religione
Ogni tanto mi reco in Chiesa. Accade da poco, non ho mai avuto un percorso cattolico costante.
Mi rendo però conto che non tutto dipende da me, per quanto mi impegni verso alcuni risultati, una forza superiore veicola la mia esistenza. Mi sono riavvicinato a Dio, spero in lui e ne condivido i valori. Io stesso non so rispondermi sulla Sua vera esistenza o se sia solo un mio desiderio di proteggermi dalle mie paure. Ritengo comunque che la fede non possa essere spiegata, ma soltanto vissuta, ognuno a modo proprio. Chiunque crede in qualcosa, che sia destino, fortuna o fede non cambia, ognuno ripone le incognite della vita verso le proprie "illusioni".
Anche oggi ho visitato la Chiesa ed ho pregato Dio perchè mi proteggesse e perdonasse i miei peccati.
Poco dopo, in libreria, cercavo un libro di Don Mazzi, non tanto per l'autore, bensì per il testo che recitava più o meno così: "Come rovinare un figlio in 10 mosse". Finchè richiedevo alla commessa il testo, un curioso personaggio, che udiva i miei interessi si è avvicinato chiedendomi se frequentassi la Chiesa. Mi ha invitato ad un incontro dell'ordine dei Carmelitani.
Sorvolando sulla descrizione del personaggio dagli umili costumi e dalla sua altrettanto "umile" lucidità, mi ha comunque destato interesse.
Più tardi ho provato a comprendere il significato dell'essere Carmelitani. Non sono riuscito a collocarlo nel mondo Cattolico classico da me conosciuto, ed ho soltanto appreso che si tratta di un'ordine che professa la fede secondo una disciplina più pratica che teorica. Capito comunque nulla, cercherò di approfondire.
Rimango comunque sempre colpito da questi incontri fortuiti......avranno un significato? E' una fatalità che accada giusto in uno di quei rari giorni in cui visito la Chiesa e quindi sono più aperto alla fede? Vorrei essere così mistico da riporre dei significati dietro a certi eventi, ma il mio scetticismo, dovuto ad una visione concreta e materiale della vita mi porta a ricondurli ad un totale fatalismo. Mi piace comunque che certi dubbi si insinuino in me.
Mi rendo però conto che non tutto dipende da me, per quanto mi impegni verso alcuni risultati, una forza superiore veicola la mia esistenza. Mi sono riavvicinato a Dio, spero in lui e ne condivido i valori. Io stesso non so rispondermi sulla Sua vera esistenza o se sia solo un mio desiderio di proteggermi dalle mie paure. Ritengo comunque che la fede non possa essere spiegata, ma soltanto vissuta, ognuno a modo proprio. Chiunque crede in qualcosa, che sia destino, fortuna o fede non cambia, ognuno ripone le incognite della vita verso le proprie "illusioni".
Anche oggi ho visitato la Chiesa ed ho pregato Dio perchè mi proteggesse e perdonasse i miei peccati.
Poco dopo, in libreria, cercavo un libro di Don Mazzi, non tanto per l'autore, bensì per il testo che recitava più o meno così: "Come rovinare un figlio in 10 mosse". Finchè richiedevo alla commessa il testo, un curioso personaggio, che udiva i miei interessi si è avvicinato chiedendomi se frequentassi la Chiesa. Mi ha invitato ad un incontro dell'ordine dei Carmelitani.
Sorvolando sulla descrizione del personaggio dagli umili costumi e dalla sua altrettanto "umile" lucidità, mi ha comunque destato interesse.
Più tardi ho provato a comprendere il significato dell'essere Carmelitani. Non sono riuscito a collocarlo nel mondo Cattolico classico da me conosciuto, ed ho soltanto appreso che si tratta di un'ordine che professa la fede secondo una disciplina più pratica che teorica. Capito comunque nulla, cercherò di approfondire.
Rimango comunque sempre colpito da questi incontri fortuiti......avranno un significato? E' una fatalità che accada giusto in uno di quei rari giorni in cui visito la Chiesa e quindi sono più aperto alla fede? Vorrei essere così mistico da riporre dei significati dietro a certi eventi, ma il mio scetticismo, dovuto ad una visione concreta e materiale della vita mi porta a ricondurli ad un totale fatalismo. Mi piace comunque che certi dubbi si insinuino in me.
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