Primo appuntamento, pensavo mi avrebbe fatto aspettare. Camminavo piano. Ma, appena il mio orologio aveva segnato un minuto al luogo di incontro e per arrivare ce ne volevano almeno due, corsi. Quando sarebbe arrivata, avrei fatto finta di essere appena giunto, per fare il disinvolto. La puntualità poteva mostrare non avere alternative a lei, essere disperati, precisi e maniacali. E invece lei era lì. La logica avrebbe voluto che la ritenessi una disperata, una ragazza senza alternative, precisa e maniacale. La realtà era che era impaziente di vedermi così come anche io. Alla fine della serata rientrai a casa e trovai un biglietto in tasca: “Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò a essere felice. [..] Quando saranno le quattro incomincerò ad agitarmi e ad inquietarmi, scoprirò il prezzo della felicità. Ma se tu vieni non si sa quando, io non saprò mai a che ora prepararmi il cuore.”* Inutile dire che,da allora, arrivai sempre in anticipo.
*Frase tratta da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry
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