Il Maestro Roberto Cacciapaglia ha presentato in anteprima il suo nuovo lavoro discografico il 3 febbraio a Milano, nell’elegante Sala delle Otto Colonne a Palazzo Reale.
Un evento riservato alla stampa e a personalità della cultura e dell’arte oltre che ai suoi fans, che hanno potuto accedervi, previa prenotazione, gratuitamente.
Il nuovo cd Alphabet, uscito per la Decca Records lo scorso 28 gennaio e già in testa alla classifica iTunes, racchiude l’essenza professionale del Maestro, considerato da sempre un protagonista della musica italiana più innovativa per la sua ricerca tra classicità e sperimentazione elettronica, che lo porta ad raggiungere sonorità oltre i confini e intese come “fonte di possibilità”, come lui stesso definisce.
Mi accoglie nel suo studio di registrazione il Maestro Cacciapaglia e si racconta, dagli inizi della sua carriera fino ad oggi, spingendosi ad anticipare i suoi prossimi, ambiziosi obiettivi.
Quello di Cacciapaglia è un percorso originale nel panorama musicale. Si diploma in Composizione al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano dove studia anche direzione d’orchestra e musica elettronica. Come lui stesso mi spiega non c’è un episodio specifico a spingerlo verso i suoi futuri orientamenti professionali. Traccia il suo percorso dagli esordi, da quando comincia suonare, all’età di 4 anni, spinto dalla passione della madre e della sua famiglia per la musica.
Ammette sinceramente di aver avuto delle difficoltà dai 4 ai 10 anni, quando non è facile impostare un percorso di studi stabile. Le distrazioni e gli stimoli esterni in questa fase possono incidere molto più facilmente di un contesto familiare favorevole, come nel suo caso.
Probabilmente influenzato dai suoi primissimi gusti musicali, già al Conservatorio si avvicina all’elettronica e, ancora studente, comincia a lavorare con Franco Battiato, interessato proprio allo sviluppo dei suoni. Successivamente lavora allo studio di Fonologia della Rai e collabora con il CNR (NdR Centro Nazionale delle Ricerche) di Pisa studiando le applicazioni del computer nella musica. In linea con questo percorso, il suo primo disco “Sonanze” (1974) rappresenta anche il primo lavoro quadrifonico in Italia.
L’ultimo disco di Cacciapaglia, Alphabet, è un lavoro molto omogeneo, tutto in esso converge. L’importanza del suono è strettamente correlata ad altri aspetti, dalla maestosità del pianoforte, da cui tutto si propaga, alle vibrazioni prodotte che originano, appunto, un “alfabeto” inteso come sorgente di possibilità. L’idea di registrare il disco nella Sala Verdi del Conservatorio di Milano e di avvalersi della collaborazione di musicisti e tecnici del suono, l’hanno indubbiamente aiutato a rendere possibile la sua idea di “alfabeto”.
Il Maestro mi spiega che dietro l’idea di registrare l’intero album al Conservatorio c’è una doppia motivazione. L’indubbio legame affettivo per questo luogo, in cui ha trascorso anni di formazione e maturazione, è accompagnato dalla convenienza pratica di poter avere a disposizione casse armoniche bellissime e straordinarie dal punto di vista acustico. È proprio l’unione del luogo fisico e acustico a dare origine alla sua idea di infinito e senza limiti. Per poter raggiungere questo risultato, Cacciapaglia e i suoi musicisti partono da una condizione di vuoto interiore, grazie al quale è possibile raccogliere selettivamente una serie di idee e, infine, liberarle.
Pur lavorando molto all’estero, il Maestro è convinto della ricchezza della nostra musica, data da un passato straordinariamente ricco. Le infinite possibilità dei mezzi di comunicazione creano, oggi, una condizione favorevole che può maturare solo se si è in grado di sfruttare intelligentemente questo potenziale. In questo, la necessità di rifiutare l’idea di musica intesa come intrattenimento a tutti i costi, ossessivamente offerta dall’esterno, può trovare il giusto equilibrio in quella condizione di “vuoto”, cara al Maestro, attraverso cui si giunge all’infinito.
L’attività di insegnante culmina quest’anno per Cacciapaglia con la gestione della prima Accademia di “Educational Music”. Il primo Laboratorio che non si prefigge di insegnare a suonare, come avviene nel metodo tradizionale. I 12 ragazzi, personalmente selezionati dal compositore milanese, partono già da una base acquisita e hanno modo, in gruppo, di portare avanti un percorso formativo in linea con le singole aspirazioni e necessità.
Il fine ultimo sarà quello di produrre un cd e l’augurio del Maestro è che questa opportunità rappresenti, per i suoi ragazzi, un ponte di unione con il mondo discografico.
Gli impegni futuri vedranno il Maestro Cacciapaglia impegnato nella promozione dell’ultimo album nelle maggiori città italiane. Nei prossimi mesi, invece, sarà in Turchia dove lavorerà al concerto “Bridge of the Sky”.
Written by Irma Silletti