Incontro di Visioni contemporanee su Berlusconi, già interdetto dai pubblici uffici, condannato e varie volte salvato dalla prescrizione. Serata che meriterebbe il boicottaggio. Perché ascoltare Mino Jotta?

Creato il 01 novembre 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Il messaggio di presentazione dell’incontro di lunedì sera in via Palestro 42 parla di Forza Italia come di una “realtà politica”, oltretutto fondata non solo nel liberismo ma nell’economia sociale di mercato d’ispirazione cristiano-democratica. Scherziamo? Questo blog non ama essere preso in giro. Berlusconi non fa parte della storia politica d’Italia e d’Europa. Della storia politica italiana ed europa fa parte la povera gente vittima di un delinquente che non ha fatto altro che promuovere l’evasione fiscale e la distruzione dello Stato sociale, il suo partito comprende mafiosi, corrotti e corruttori, ha aumentato la spesa pubblica in modo folle,   ha cercato di introdurre leggi incostituzionali e ad personam per sottrarsi ai processi, ha rovinato la credibilità internazionale dell’Italia costringendo Napolitano a nominare Mario Monti e noi dovremmo anche studiare con Mino Jotta un tipo pericoloso come Berlusconi? No grazie. Preferiamo ispirarci ad altri protagonisti storici meritevoli di reali. Il partito di Berlusconi e Formigoni, oltretutto, a Cremona sta scippando il risultato dei referendum sull’acqua pubblica. E noi dovremmo stare a sentire Mino Jotta? Ecco il comunicato.

Lunedì prossimo, alle 21 presso il circolo di via Palestro 42, si terrà il secondo appuntamento del ciclo di incontri denominato “Scomporre la storia per ricomporre la politica: la storia della Repubblica italiana attraverso testimonianze cremonesi”, organizzato dal laboratorio politico-culturale Polide/Visioni Contemporanee. Protagonista della serata, moderata dal coordinatore del progetto Agostino Melega, l’ex segretario provinciale del Pdl Mino Jotta. Che, così come l’ex parlamentare Marco Pezzoni, ospite due settimane fa dell’interessante conferenza sulla transizione del Pci verso il Pds e sull’esperienza dell’Ulivo di Prodi, è stato uno dei protagonisti di primo piano della travagliata – e cosiddetta – Prima Repubblica. Jotta è invitato a parlare della nascita del progetto di politica Forza Italia, la realtà politica fondata da Silvio Berlusconi quasi vent’anni fa: nel gennaio del 1994. Anche se non mancheranno certamente – magari grazie alla sollecitazioni dei presenti – riferimenti alla situazione politica attuale. Forza Italia dicevamo: un partito che ha fondato le sue radici nel liberismo e nell’economia sociale di mercato d’ispirazione cristiano-democratica. E che ha fatto parte della coalizione di centrodestra finita sotto il nome di Casa delle Libertà. Coalizione che restò al governo per cinque anni (2001/2006). Forza Italia fu il principale membro italiano del Partito Popolare europeo. Successivamente, nel 2009, Forza Italia perse la sua identità confluendo – assieme alla componente Alleanza Nazionale, guidata da Gianfranco Fini – nel Popolo della Libertà (Pdl), che in quell’anno si costituì come vero e proprio soggetto unitario dopo un’esperienza di tipo federativo a partire dal febbraio del 2008.


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