Sabato sera, in ristorante, è entrata una ragazza con due amiche per chiedere un tavolo. Quando l'ho vista, alta più di un metro e ottanta, con i capelli rasta (molto curati e coreografici) e un lungo impermeabile nero (quel giorno pioveva), sono rimasto incantato dalla sua bellezza.Era la personificazione femminile del cantante dei Tokio Hotel... era persino più bella... perché lo ricordava senza un filo di trucco. Era materialmente impossibile non notarla e le sue due amiche, sebbene carine, venivano cancellate dal suo prorompente carisma. A fine cena mi ha fatto una domanda classica:"Puoi dirmi dove si può andare per continuare la serata?"Io ho sorriso e ho risposto:"E lo chiedi a un cameriere pelato, un po' avanti con l'età e vistosamente pallido e sovrappeso?"E lei: "Ho l'impressione che ti butti troppo giù!""No, dico solo la semplice verità. La mia vita sociale, con questo lavoro, è quasi inesistente, ahimè!"Lei ha sorriso e mi ha ringraziato per la disponibilità.Dispiaciuto per la mia ignoranza mondana, ho chiesto subito informazioni a un tavolo di giovani ragazze autoctone, e mi hanno fornito delle dritte preziose che ho girato immediatamente alla bellissima Matrix. Lei mi ha sorriso e mi ha ringraziato... sparendo nella notte come un miraggio notturno o un riflesso della mia fantasia.
A volte... il mio lavoro totalizzante... riesce a regalarti qualche incontro ravvicinato del terzo tipo.