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Incredibile storia da Ponte Milvio. Costruiscono per una volta un edificio interessante, ma tutti protestano

Creato il 14 marzo 2016 da Romafaschifo
Incredibile storia da Ponte Milvio. Costruiscono per una volta un edificio interessante, ma tutti protestanoLa storia che vi raccontiamo quest'oggi dovrebbe soltanto far cascare le braccia, confermandoci le nulle speranze future di riscatto per questa città, confermandoci il larghissimo solco che ci separa da qualsiasi altra città occidentale. Invece di disperarci e basta, tuttavia, proviamo anche qui a imbastire un ragionamento, chissà che non serva a qualcosa o a qualcuno per aprire gli occhi o per toglierci gli etti di prosciutto che li rendono inservibili.

Ci troviamo nell'area di Ponte Milvio, proprio nelle strade della sempre più sciatta, scadente e squallida movida che affolla queste vie. Antenne, condizionatori, parabole, dehor da vomito, offerta commerciale umiliante, i pochi palazzi storici sfigurati, tende e lampade e palazzi raccapriccianti frutto di un'edilizia casuale e di rapina, palazzinaresimo in cattiva fede. 

Da oltre un anno tuttavia la cittadinanza intera invece di pigliarsela con tutti questi elementi e con gli altri diretta conseguenza dello sconsiderato sfruttamento serale dell'area (leggi: sosta selvaggia) e di prendersela con il mancato sviluppo del territorio (il mercato, la ex area del mercato trasformata in un mediocre parcheggio a cielo aperto...) con cosa si è invece accanita? Con un piccolo edificio in legno alto 9 (nove, non trecento: nove!) metri che un povero cristo di ristoratore ha pensato, stando perfettamente nelle nostre assurde norme, di realizzare per ottenere una sala un po' più particolare e originale per un nuovo locale di qualità che è intenzionato a lanciare.

Incredibile storia da Ponte Milvio. Costruiscono per una volta un edificio interessante, ma tutti protestano

"La nuova Torretta di Ponte Milvio" l'hanno scimmiottata. E gliene hanno dette di tutti i colori in questi giorni i comitati di quartiere. Guardate la foto sopra, è del Comitato Abitare Ponte Milvio. La pietra dello scandalo è il palazzo a sinistra, edificio "tutelato" che però nel silenzio dei comitati è quasi completamente ricoperto di condizionatori. Sarebbe uno scempio costruire un piccolo edificio in legno al suo prestigioso cospetto. Al centro c'è appunto la torretta ancora in costruzione e tutto intorno una bidonville di palazzi che andrebbero demoliti e ricostruiti a partire da oggi! La torretta potrebbe invece "la devastazione del territorio" ha scritto Abitare a Ponte Milvio che ha parlato anche di "dilagante e incontrastato degrado" per una costruzione che è uno "scempio paesaggistico causato da un edificio moderno in un contesto ottocentesco di alto valore storico-culturale". Guardate la foto: a noi somiglia a qualche parte povera della Moldavia, voi vedete alto valore storico-culturale? Dove il valore culturale? Nei terrazzini? Nelle palazzine? Nelle parabole su ogni terrazzino pe vedesse a Rioma o a Lanzie? Nelle verande? Nelle tapparelle? Dove?

Ovviamente i giornali sono andati subito appresso e si sono sperticati col solito catalogo di sciocchezze e banalità che viene sfoderato ogni qual volta che, banalmente, vi sia qualcosa di nuovo di cui parlare. RomaToday, che sebbene ultima arrivata si connota spesso come realtà più reazionaria e conservatrice sul mercato dell'offerta informativa della città, ha condito la cronaca sulla nuova "torretta" con tutta una serie di epiteti: "inadatta al contesto" fino a "poco prestigiosa". Ovviamente dando esclusivamente voce ai contrari e alla "protesta" senza cercare di razionalizzare. 

La politica si è fatta prontamente coinvolgere e un rappresentate locale del PD (e come te sbagli!? Ma comunque SEL o Movimento 5 Stelle sono sulla stessa lunghezza d'onda, così come la destra tutta) si è fatto in quattro per ostacolare l'iniziativa privata colpevole di modificare "lo skyline" (lo ha detto davvero) di Ponte Milvio. Uno skyline ributtante, come tutti possono verificare, ma poco importa: l'importante è che non venga modificato. E per un attimo il buon Marco Paccione, questo il nome del democrat, riesce anche a bloccare i lavori, attività prediletta dei politici romani di ogni parte politica: bloccare tutto favorendo l'abbandono. E una volta bloccato il cantiere della "torretta" Paccione esulta: "finalmente un primo importante risultato, una vittoria". Peccato che dopo pochissimo lo stop al cantiere è stato revocato prontamente perché la Sovrintendenza ha comunicato la perfetta liceità del cantiere. 

(Il giorno in cui degli imprenditori potranno rivalersi per il grave danno di immagine sui politici che cercano senza appiglio alcuno di ostacolarli per puro tornaconto elettorale e mero populismo, le cose forse inizieranno a cambiare; idem per quanto riguarda la sconsiderata attività di certi comitati).

Cantiere che ieri sera, dopo l'ennesimo articolo sul tema, ci siamo andati un attimo ad approfondire e grazie all'articolo di Carte in Regola (anche qui sensazionalismo, senza un minimo di raziocinio e di approfondimento) abbiamo scoperto il nome dell'architetto. Ehggià perché in mezzo a mille palazzine "firmate" da fior di geometri, quando va bene, qui abbiamo un progetto di un architetto. Può piacere o non può piacere (andrà giudicato una volta terminato), ma si tratta di un progetto. Pro-get-to. Magari una torre "volutamente sghemba" (???) per dirla con Carte in Regola, ma pur sempre un progetto. Firmato tra l'altro da un professionista che fa il vicepresidente dell'Ordine degli Architetti di Roma, costui avrebbe dovuto compiere il presunto abuso? Certo se si ha l'occhio abituato alle palazzine dei geometri, un progetto di un architetto può risultare "fuori contesto", è comprensibile. 

E per fortuna che ancora nessuno se n'è uscito con la "colata di cemento", solitamente affermazione parte integrante dell'armamentario retorico di comitati e politicanti. No, perché la struttura in questione è non solo realizzata in legno, ma è seguita dalla più prestigiosa realtà italiana (forse europea) in questo settore, una vera eccellenza: l'altoatesina Rubner, la società che più di ogni altra punta su sostenibilità e ricerca in questo ambito, la ditta che ha costruito, sempre in legno, mezzo Expo di Milano, con una filiale romana impegnatissima anche in iniziative assieme alle Università. Altro che abuso edilizio, questo cantiere è così importante e significativo che il costruttore invece di nascondersi come fanno le dittuncole romane di costruzioni edilizie quando realizzano qualcosa, ci fa dentro delle visite guidate. 

Per concludere è successo questo: un proprietario di un terreno ha deciso di fare quel che si deve fare. Ha demolito degli edifici vecchi, li ha realizzati nuovi, a norma, in classe energetica alta e con materiali naturali, rivolgendosi ad una ditta di altissima qualità e facendosi disegnare il progetto non da l'ultimo dei geometri bensì da un architetto. Il quartiere, che vedrà un nuovo piccolo edificio che mai e poi mai potrà essere peggiore degli edifici già esistenti tutti assai mediocri, avrebbe dovuto ringraziare chiedendo ad altri imprenditori di prendere esempio. E invece abbiamo visto cosa è successo e a quale destino va incontro chi prova a realizzare qualcosa. La "anomalia" di cui parla il Comitato di Quartiere riguardo a questo progetto è proprio questa: è un progetto fatto come si deve e dunque, a Roma, anomalo. Meritevole di essere diffamato, bloccato a tutti i costi, preso per i fondelli.

Inutile dire che con questa cittadinanza, con queste norme, con questi organi di informazione, con questi comitati e con questa politica a pochissime persone viene voglia di imbarcarsi in un'avventura come ha fatto il tizio a Ponte Milvio. E così la nostra città viene via via abbandonata visto che, semplicemente, sbattersi a fare qualcosa qui non vale la pena e con gli stessi soldi e un quinto della fatica si fanno grandi cose altrove.

PS. Non conosciamo ne il ristoratore ingiustamente 'incriminato' ne la storica (compie 90 anni!) azienda di Bolzano scambiata per palazzinaro. Dunque non "ci pacano", purtroppo. Semmai volessero farlo il bottone delle donazioni al blog è sempre attivo!

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