Un grido di allarme sullo stato di gravissimo degrado in cui versa la chiesa di Sant’Anna di Busseto, dopo il crollo della seconda e terza campata della volta, avvenuto lo scorso mese di agosto, si è di recente aggiunto agli appelli già lanciati negli ultimi anni per la sua salvaguardia da associazioni e studiosi, sempre sulle colonne di questo giornale.
Costruita nella prima metà del XVII secolo dirimpetto all’ingresso del Camposanto, la chiesa si trova in stato di abbandono dagli anni Cinquanta del Novecento, allorché venne chiusa al culto - ma non sconsacrata - ed adibita ad usi impropri (magazzino e ricovero attrezzi) dall’amministrazione comunale, che ne è proprietaria. Alcune delle opere superstiti, risalenti ai secc. XVII e XVIII, che la adornavano, vennero trasferite presso il Museo Civico di Busseto, tra cui meritano di essere segnalati il dipinto raffigurante ”Incontro di S.Anna con S.Gioacchino”, già collocato sull’altare maggiore, copia da Andrea Mainardi detto il Chiaveghino (1590), ed un “S.Giovanni Battista”, ascrivibile alla cerchia di Bernardino Campi.
Una veduta del coro-presbiterio
Le brevi note che seguono vogliono dar conto di un aspetto, ad oggi sconosciuto, delle vicende artistiche di questo significativo monumento, che per secoli ha svolto un’importante funzione nella vita religiosa cittadina, ed integrare quanto tramandato dallo storico bussetano Emilio Seletti. Documentazione inedita conservata presso l’archivio della Parrocchia di San Bartolomeo - gentilmente messaci a disposizione dal parroco Monsignor Stefano Bolzoni e segnalataci dall’archivista dott. Cristiano Dotti - attesta che nel 1898, nell’ambito di importanti lavori di ristrutturazione realizzati a spese del Comune, venne eseguita dall'allora dilettante giovane, Fellini Cesario Bussetano la decorazione, che copre interamente le pareti e la volta dell’aula. Seppure in pessimo stato di conservazione, l’opera di Fellini risulta in parte ancor’oggi leggibile: nella navata utilizza il trompe l’oeil, per disegnare cappelle con tendaggi, per ornare gli altari delle due cappelle laterali (della B.V.Addolorata a sin., e dei Santi Crispino e Crispiniano a ds.) con cornici dipinte dai contorni mistilinei e ampie volute laterali, mentre nel coro-presbiterio realizza una finta architettura neogotica, in cui predomina il blu cobalto e l’oro del cielo stellato nella volta, che rafforza l’illusione pittorica di un organismo architettonico molto più lungo di quello esistente. Non manca, inscritta in un medaglione, la dedicazione della chiesa a Sant’Anna, in corrispondenza dell’arcone che inquadra l’ingresso all’area presbiteriale, fortunatamente conservatosi, decorato con motivi a cassettoni. Il Fellini fu anche incaricato di dipingere ad olio la cassa in legno che ospitava l’organo (oggi non più esistente), costruito nel 1861 da Cesare Gianfrè di Piacenza, e ad acquerello la tenda che la chiudeva, nonché la cantoria in cotto.
Un dipinto raffigurante l'incontro fra Sant'Anna e Gioacchino esposto al Museo civico di Busseto (Archivio Sbsae di Pr e Pc)
Cesario Fellini (1876-1949) è figura di artista ed architetto pressoché sconosciuta alle fonti bibliografiche, ma molto noto nel territorio di Massa, dove ha lasciato numerose ed importanti testimonianze. Abbiamo tratto i cenni biografici, che qui riportiamo, dalla relazione dell’avvocato e studioso locale Dino del Giudice - che ringraziamo per la cortese disponibilità - da lui presentata nel maggio 2009 in occasione dell’intitolazione a Fellini della sala presidenziale dell’Istituto d’arte “Felice Palma” di Massa.
Nato a Busseto il 21 aprile del 1876, Cesario Fellini si trasferì a Massa ai primi del ‘900, impiegandosi come insegnante nell’Istituto d’arte e iniziando un’intesa attività nel campo della progettazione sia pubblica che privata, che ha contribuito a definire il volto della città di Massa e della vicina Marina, con villini e hotel sul lungomare di gusto liberty , tra cui citiamo l’Hotel Italia (1920-22), e in località Bondano, l’imponente Villa delle Piane (1920-27).
A Massa si devono a lui la nuova facciata del Duomo (1925-’30), l’ampliamento del Santuario della Madonna dei Quercioli (1929) e la progettazione della Fontana Monumentale del Littorio di Piazza Puccini, oggi Piazza della Liberazione (1928), costruita al centro del nuovo asse viario dell’Aurelia. Fellini raggiunse la fama internazionale con l’intervento di progettazione di tutti gli altari e decori interni della Basilica del SS.Rosario a Buenos Aires (1930-’34) (di cui il figlio Pierpaolo conserva le pregevoli tavole acquerellate in scala 1:10 ), e del Santuario Nazionale di santa Rosa di Lima, realizzati senza mai recarsi in America Latina, a riprova della sua geniale ed innata capacità di disegnatore ed acquerellista, già manifestata in gioventù nelle decorazioni eseguite nella chiesa di Sant’Anna di Busseto .
A conclusione, ci pare di poter affermare che un altro elemento si aggiunge a quelli già conosciuti a testimoniare l’importanza di questo antico luogo di culto della città di Busseto, nonché di memoria Verdiana: la riscoperta di un’opera giovanile di un bussetano illustre in campo nazionale e internazionale.
Chiara Burgio
Funzionario storico dell’arte della Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Parma e Piacenza. “ Fonte
- È questo il modo di salvaguardare i propri beni da parte del Comune di Busseto (proprietario dell’immobile)?
- È questo il modo di fare cultura e di salvaguardare l’arte da parte del Comune di Busseto ?
Vedremo se la nuova Amministrazione Comunale (appena eletta nelle elezioni del 15/16 maggio) saprà dare una risposta a queste domande.