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Indagati appesi al muro: IdV chiede un codice etico

Creato il 16 maggio 2011 da Lapulceonline

palazzo rossoAlessandria ha sempre più bisogno di un codice etico. Lo dicono gli esponenti de L’Italia dei Valori, che in questi giorni hanno iniziato una campagna di informazione e di iniziativa amministrativa per la “moralizzazione della vita politica nella città di Alessandria”. “Troppi politici hanno i conti in sospeso con la giustizia e continuano a svolgere ruoli di amministratori”, dicono, pronti ad affiggere manifesti con foto e nomi dei politici alessandrini coinvolti in vicende giudiziarie di particolare rilevanza. Maurizio Grassano, Lorenzo Repetto, Elvira Mancuso e Gheorghe Raica. Sono loro i personaggi “appesi” al muro dall’IdV.

L’idea è quella di sostituire la carta dei principi e di comportamento (“con nessuna incidenza pratica”), con un vero e proprio codice etico che modifichi le procedure per le nomine fiduciarie del Sindaco. Un esempio? “Attualmente il punto B del regolamento nomine dice che” sono esclusi dalle nomine chi è stato dichiarato fallito”. Noi proponiamo di aggiungere la seguente frase:” .. e chi ha in corso un procedimento penale, o ha subito una condanna, per reati commessi come Pubblico Amministratore”.

Insomma, se un amministratore è imputato per un presunto reato penale contro l’amministrazione, non importa se colpevole o innocente, per l’IdV dovrebbe fasri da parte.
“Siamo consapevoli che nessuno è definitivamente colpevole fino al terzo grado di giudizio, ma il codice etico si pone lo scopo di andare oltre ai dettami previsti per legge”.

Paolo Bellotti spiega. “Il codice etico servirebbe per dire che, anche se chi ha subito una condanna di primo grado è nelle condizioni legali per svolgere funzioni amministrative, per etica, solo per etica, il Sindaco, stando alle sue prerogative, non nomina persone indagate o rinviate a giudizio, o peggio ancora condannate per reati contro la Pubblica Amministrazione commessi durante la funzione di Amministratore Pubblico”.


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