India, ancora violenza sulle donne

India, ancora violenza sulle donne
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In India la violenza sulle donne non sembra volersi arrestare. Nelle scorse ore l’ennesimo, tragico caso, se possibile ancora più sconvolgente nelle modalità dei precedenti.

Una ragazza di 22 anni è stata stuprata da un branco, costretta a bere acido e strangolata. Nonostante il volto sfigurato e il corpo bruciato con la benzina, la polizia è riuscita comunque ad identificarla. I vertici della polizia non escludono che si tratti di un delitto d’onore o di una vendetta legata al mondo oscuro della prostituzione.

Nella giornata di ieri moltissimi manifestanti hanno protestato a Lucknow, davanti alla sede del governatore dell’Uttar Pradesh, Akhilesh Yadav. Si denunciava l’orrore dello stupro subito dalle due ragazzine poi impiccate ad un albero di qualche giorno fa. La politica non ha perso tempo per politicizzare l’accaduto ma, poche ore dopo, ecco arrivare la notizia di un’altra terribile tragedia.

L’India è una nazione complessa, affascinante e pericolosa. Ci sono ragioni profonde, sociali e economiche, che stanno rivoluzionando una delle terre più povere del pianeta. Sorge la borghesia, con il suo potere d’acquisto in città sempre più cosmopolite e avveniristiche. Cresce il turismo tra i grattacieli che coprono la visuale degli slum, le baraccopoli site appena oltre il lusso sfoggiato. Le donne pretendono i diritti dovuti, manifestano, si ribellano. L’uomo, soprattutto nei villaggi, non può accettare di perdere il dominio. E la polizia, spesso complice, non fa nulla.

Lo consiglio sempre, lo faccio una volta di più. Leggete “Belle per sempre” della giornalista americana Katherine Boo: uno spaccato folgorante e lucido sull’India contemporanea.

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