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“INDIA – Complice il silenzio” a Verona – Museo Africano, 22/01/2016

Creato il 21 gennaio 2016 da Carusopascoski

ore 20.30 – 22/01/2016 – Museo Africano – Vicolo Pozzo 1, Verona

presentazione di

INDIA – Complice il silenzio (Italic Pequod, 2015)

di Luca Buonaguidia cura di Luigi Liccireading di Luca Buonaguidi, con intermezzi fotografici e accompagnamento musicale La libreria di Viaggio Gulliver che ha organizzato l’iniziativa presenta così il libro e la serata: “India e poesia è l’ affascinate tema ( e sfida!) del nostro prossimo incontro :ospiteremo infatti Luca Buonaguidi con il suo “India, complice il silenzio “ (Italic pequod) , diario in versi di un viaggio di 5 mesi in solitaria attraverso Sri Lanka, India, Bhutan, Nepal, Tibet e Kashmir. Si tratta di un incontro tra la letteratura di viaggio e la poesia ( supportato da immagini dell’ autore e da una suggestiva colonna sonora) per una geografia sentimentale del subcontinente indiano, immergendoci in quella che Moravia definiva “l’ esperienza dell India”. Già dal sottotitolo – Complice il silenzio – traspare l’ unicità di questa raccolta di 28 poesie , ove l’ India, paese strabordante , prolisso e “rumoroso” viene narrato invece in modo discreto, sottile e quasi sfuggente : è l’India dell’anima….. Luca Buonaguidi (Pistoia, 1987) vive in un piccolo paese dell’Appennino tosco-emiliano. Ha già pubblicato volumi di poesia , cinema e critica musicale , collabora a varie riviste online e raccoglie le sue scritture sul blog www.carusopascoski.com.

“INDIA – Complice il silenzio” a Verona – Museo Africano, 22/01/2016

INDIA – Complice il silenzio è la testimonianza di un’esperienza, come la chiamava Moravia, “l’esperienza dell’India”. Una geografia sentimentale del subcontinente indiano attraverso un diario di viaggio in versi, un viaggio di cinque mesi che Luca Buonaguidi ha compiuto da solo e via terra nel 2013 attraverso Sri Lanka, India, Bhutan, Nepal, Tibet e Kashmir. Una proposta di incontro tra la letteratura di viaggio e la poesia, in cui i versi si offrono al servizio della geografia dell’India e dell’anima e viaggiano con l’autore, attraverso l’autore e il subcontinente indiano. Nicolas Bouvier ha scritto: “Se non si lascia al viaggio il diritto di distruggerci un po’ tanto vale restare a casa”. Il sottotitolo – Complice il silenzio – allude a una voce poetica fievole, dimessa e impermanente come l’India che osserva, immersa nel fascino eterno di culture abitate dal primordiale, cui l’autore ha posto il suo verso a cassa di consonanza di senso e, appunto, silenzio: ora un silenzio affine a ciò che San Giovanni della Croce descrive come “distacco interno da tutte le cose”, ora un risveglio “da questo sogno di separatezza” cui alludono le Upani ṣad. Al culmine dell’esperienza dell’India Buonaguidi scrive: “Mi sento a casa/ e mi sento appena/ trovo pace in quest’assenza”. Un libro che è un invito indefinito a voi rivolto, perché queste poesie hanno voluto essere così: hanno preferito servire di più che essere più belle, hanno preferito essere strumento più che agente. All’interno dell’opera alcune fotografie del viaggio concorrono nel restituire “un’idea dell’India” insieme a citazioni di mistici e scrittori indiani e non sull’India e il tema del viaggio; chiude infine il volume una preziosa lettera di Giulia Niccolai sul libro e sull’esperienza dell’India e della poesia.


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