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Sono le 5 del mattino e suona la sveglia, lo zaino lo abbiamo preparato ieri sera, ci laviamo i denti e il tuk tuk ci aspetta per portarci in stazione. Oggi si viaggia verso Goa, quel posto che desideravo così tanto nel periodo della post adolescenza.
In molti ci hanno detto che il nord di questo stato è pieno di Russi, noi decidiamo di conseguenza di andare al sud. Prendiamo il treno dalla stazione di Hospet e viaggiamo con il caldo del giorno fino a Margao. Da questa cittadina prendiamo un local bus fino a Palolem Beach, come sempre arriviamo stravolti fisicamente ma carichi e pieni di energia. Usciti dal bus sembra proprio di cambiare stato, l’India è rimasta sul treno con la sua magia, qui c’è la dominante del paesaggio che ti stupisce. Palme in spiaggia, un tramonto bellissimo che ci da il benvenuto e poi tutto intorno bancarelle e ristoranti per turisti. Sono tutti a zonzo, occidentali a petto nudo che bevono birra e fumano passeggiando, ragazzi che giocano a frisbee in spiaggia e una spiaggia piena di ristoranti e resort. Con gli zaini in spalla cominciamo la nostra ricerca per un posto dove dormire, ci propongono da stanze super lusso con vista mare a delle baracche con posti letto inguardabili. Questa volta sono Abi e Vale a scegliere, lui vuole per forza un materasso morbido e Vale la pulizia. Vediamo tantissimi posti e alla fine 2 capanne di bambù le riusciamo ad ottenere per 400 rupie l’una. Il posto non è male,abbiamo anche un terrazzino e siamo a 10m dalla spiaggia. Facciamo una bella doccia fredda e usciamo a mangiare. I ristoranti sembrano quelli occidentali, lo stesso vale anche per i menù, puoi mangiare dal messicano all’italiano, asiatico e indiano, puoi ordinare da bere alcolici, cocktail e birra. Dopo quasi 2 settimane la mia bocca sente la freschezza del luppolo. Paghiamo il conto che è raddoppiato rispetto agli altri posti e ci rifuggiamo nelle nostre capanne. E’ sempre speciale prendere sonno con il suono delle onde.
GOA - PALOLEM BEACH 2nd Day
Vale si è svegliata molto presto ed è andata a farsi un giro in spiaggia, io rimango ancora un pochino nel letto e poi decido di raggiungerla. La vita in spiaggia è movimentata, inizia a fare già caldo e sono le 7.30.
Qualche occidentale corre, i pescatori tornano dal mare e ci sono dei turisti indiani che si fanno le foto, ma la cosa più affascinante è vedere le mucche insieme ai cani in spiaggia. Mi sembra un’altro luogo rispetto a ieri, dev’essere stato un posto bellissimo prima dell’invasione del neon. Dopo la bellissima passeggiata circondati dalla pace andiamo a svegliare Abi e Nina per andare a fare una bella colazione in riva al mare.Le ragazze decidono di approfittarne per andare a fare un pò di shopping, c’è una varietà esagerata di vestiti, pezzi di artigianato e di tutto e di più. Io e Abi invece andiamo a fare il bagno, l’acqua è caldissima e si sta una meraviglia come direbbe il nostro carissimo amico Gino.Tornati nelle nostre capanne vediamo il risultato del coloratissimo shopping femminile e per rinfrescarci andiamo a fare un’altro bagno. Passiamo il pomeriggio a fare avanti e indietro dal mare, molto impegnativo. D'altronde siamo qui al mare per rilassarci e ci viene proprio facile in un posto così. Per rompere il ritmo decido di andare a fare una passeggiata di 8 km per fare un prelievo al bancomat.
Quando torno la spiaggia inizia a riempirsi di persone, portiamo anche noi i nostri teli e ci beviamo qualche birra guardando il tramonto. Anche stasera ci concediamo una bella cena con i piedi nella sabbia a pochi metri dalla spiaggia, è da ieri che non mi metto le ciabatte. Finito di mangiare decidiamo di lasciare questo posto domani mattina e ci rilassiamo chiacchierando sul terrazzino della nostra capanna. Buona notte Goa, non sono più così giovane per le tue tentazioni e non sono così vecchio e ricco per i tuoi comfort.
GOA - OM BEACHQuesta mattina dobbiamo scoprire come si va via da qui senza prendere i taxi, Nina e Vale ieri ci hanno provato con un’agenzia di viaggi ma niente da fare, il proprietario del resort dove stiamo fa finta di non sapere nulla e il ragazza dove andiamo a fare colazione ci dice che c’è un bus ma non ne sa molto. Resistiamo fino alla fine e riusciamo a scoprire che il primo bus per la nostra prossima direzione è alle 14.00. Ammazziamo il tempo e il caldo sul terrazzo che da sulla spiaggia di un ristorante e poi ci attiviamo. I tassisti provano a farci cambiare idea man mano che passiamo vicino a loro, ma noi facciamo finta di non capire. Prendiamo 2 local bus, sul secondo Vale e Nina iniziano a soffrire un pò di nausea, non per la strada ma per le signore che vendono il pesce nei vari villaggi e usano lo stesso bus per spostarsi. L’odore è molto forte ma io cerco a controllarlo cercando la pace interiore e tenendo la mente occupata dal paesaggio esterno. Quando una cosa mi da fastidio cerco una distrazione, come si fa con i bimbi quando si fanno male che si cerca di distrarli lanciandogli in aria o facendoli ridere. Arrivati a Gokarna chiediamo di portarci all’Om beach in tuk tuk, questa volta ne dobbiamo prendere 2 perché dicono che la strada è in salita. Infatti è così, oltre ad essere in salita è anche molto stretta, c’è un paesaggio da mozzafiato, lingue di sabbia e palme. Ci fermiamo in un parcheggio e ci dicono che l’unico modo per raggiungere la spiaggia andare a piedi per la discesa che ci indicano.Siamo arrivati all’ora di tramonto, la spiaggia è bellissima e non c’è nulla se non una decina di guest house. Questa volta io e Abi ci accampiamo in spiaggia con gli zaini e le ragazze vanno alla ricerca di un posto per dormire.
Alla fine decidiamo di spendere un qualcosina di più e di non stare in dei posti che sono molto economici ma poco accoglienti. Abbiamo un budget di 50 euro che ci hanno lasciato Enesa ed Admir, i nostri genitori, per farci una cena. Noi li sfruttiamo per passare 3 notti in 2 capanne di bambù con bagno in camera e terrazzino.Una volta che entriamo in camera, capito che non siamo da soli, in bagno ci sono delle ranocchie minuscole ed un geco. Vale ha paura ad entrare e io da super eroe faccio saltar fuori le rane, il geco l’ho lascio che si mangia le zanzare.Ceniamo in spiaggia in posto molto tranquillo, facciamo una partita a dadi e poi ritorniamo facendo una passeggiata sotto milioni di stelle e le onde che ci bagnano i piedi. Vale accende la luce del cellulare per non scontrarci con le mucche. Ci addormentiamo in mezzo alla natura e ai suoi rumori.
Peace love and lightmr.D
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