MYSORE - HAMPI 1st DaySveglia traumatica per Abel e Nina, alle 8.00 gli hanno chiamati al telefono della stanza per capire 1se rimanevamo ancora un giorno o no. Ovviamente decidiamo di lasciare questo posto e andiamo in stazione dei treni per prenotare i biglietti. Il treno parte alle 18.40 e abbiamo mezza giornata da passare ancora in giro. Ritorniamo al mercato e facciamo acquisti da dei ragazzi che vendono incensi e oli essenziali. Io compro un paio di profumi: “king of garden, kerala flower”. Vale si prende dei incensi e ci fanno vedere come vengono fatti. Facciamo ancora due passi nella città e quando inizia a fare veramente caldo andiamo in stazione dove abbiamo lasciato gli zaini. Passiamo molte ore in stazione, parliamo con gli indiani curiosi, giochiamo con bambini e io faccio molte foto. Adoro fotografare in stazione, mi piacciono tutte le stazioni, è uno dei luoghi che preferisco, vedere la gente partire e quella arrivare, persone che vivono in stazione, quelli che aspettano qualcuno che deve arrivare. Ecco le stazioni indiane sono quelle più belle, perché la gente le rende loro, si creano dei cerchi di persone sedute per terra che mangiano e bevono, coppie di anziani che dormono per terra, ragazzi che si lavano i denti sui binari.Quando arriva il nostro treno non abbiamo i posti prenotati, in realtà abbiamo due posti per 4 persone e le altre 2 dovranno aspettare che arrivi il controllore. La sleeper class è strapiena, le persone sono sedute ovunque, per terra è sporchissimo, riusciamo a trovare i nostri posti e Vale si preoccupa a pulire i sedili con delle salviette, non vi dico di che colore erano. Riusciamo a sederci tutti incastrandoci come fanno gli indiani, una delle tante cose belle di loro è il contatto fisico, in tutti i mezzi di trasporto sono appiccicati e incastrati, anche tra sconosciuti. Io per distrarre un pò Vale, visto che è scioccata dalla situazione, le chiedo di fare una partita a carte, le 14 ore di viaggio sono appena iniziate.
Neanche a 20 minuti dalla partenza quando tutto sembrava così tranquillo ci passa sotto i sedili un topo. Immaginate la reazione nostra e la tranquillità degli Indiani, gli animali per loro fanno parte della vita quotidiana e ogni essere vivente viene rispettato e lasciato in pace. Ora siamo noi che non ci sentiamo in pace e Vale è convinta che il topo sia finito in uno zaino. Ci mettiamo a ridere tutti quanti e dimentichiamo subito questo nuovo compagno di viaggio grazie all’allegria e la vita dell’India che ci passa davanti. Un vagone di un treno è il vero contenitore di questo stato, viaggi lunghi come questi per percorrere pochi km sono un susseguirsi di eventi straordinari, uno dietro l’altro, non c’è un momento di tranquillità. Le ragazze fanno amicizia con una ragazza che è più giovane di noi e ha un figlio di 2 anni. Il bimbo sale sui nostri sedili e Vale e Nina si mettono a giocare con lui. Quando arriviamo a Bangalore scende la mamma e il bimbo e in molti iniziano a preparare la postazione per dormire, noi siamo ancora in 4 su due posti e speriamo di trovare un posto perché dormire su questi letti si fa già fatica a stare da solo, soprattutto io che sono lungo. Finalmente arriva il controllore e mi dice che posso spostarmi, mi ha trovato un posto per dormire. Dormo di sasso anche se la vita sul treno continua, mi metto i tappi nelle orecchie e mi copro con la mia sciarpa.Mi sveglio e pian piano si svegliano tutti, ricominciano a passare i venditori di caj e coffe, qualcuno si lava i denti e sputa fuori dal finestrino. Io do il buongiorno a Vale e vado a farmi un giro tra i vagoni, fuori il cielo inizia a diventare rosa si vedono delle montagne rosse.
Arriviamo a Hospet verso le 7.00, ci assalgono i guidatori di Tuk tuk e provano a proporci il viaggio fino ad Hampi per 200 rupie, noi vogliamo andare in stazione dei bus, sappiamo che il bus costa 14 rupie a testa. L’ingresso ad Hampi è surreale, il villaggio è circondato da templi e grandi rocce arrotondate di colore arancione. Ci sono un sacco di persone in giro, questa volta decidiamo di non scegliere subito la stanza ma prima facciamo colazione in un posto spartano, la signora che ci serve ha degli occhi dolcissimi ed è sempre sorridente, Appena finiamo la colazione io e Vale facciamo un giro per cercare la stanza, troviamo un posto molto bello, colorato, pulito e soprattutto con il balcone e il tavolino all’aperto per i momenti di relax. Dopo una doccia e un riposino siamo pronti per farci dare il benvenuto da Hampi e il suo popolo. Scopriamo che oggi c’è un festival religioso al tempio. Dura tutta la sera e andiamo a vedere i preparativi, stanno montando le bancarelle, arrivano tantissimi gruppi di persone, nel cortile di questo bellissimo tempio sono accampate famiglie, qualcuno è disteso e dorme, bambini corrono e giocano, dei maschi fanno delle danze tradizionali con dei bastoni di bambù. Siamo ipnotizzati da questo clima spirituale da questa energia mistica.
Decidiamo di andare a mangiare qualcosa per poi tornare con il buio a vederci il tempio illuminato. Dopo il pranzo/cena il tempio è ancora più affollato, ci sono tantissimi lumini accesi per terra, qualcuno cerca una postazione per terra per passare la notte, fuori le bancarelle sono ancora tutte attive, noi invece siamo abbastanza stanchi e torniamo nella nostra guest house per guardarci Hampi dal tetto. Dal tempio si sentono ancora i suoni e sembra un mantra collettivo che ci da la buonanotte.
HAMPI 2nd DayBuongiorno Hampi, io e Vale ci siamo svegliati molto presto e andiamo al Ghat dietro al tempio. Ci sono molte persone che dormono per strada, sono tutte quelle che hanno partecipato al festival di ieri sera. Il Ghat di Hampi è grande e oggi c’è veramente tanta vita, i vari scaloni che scendono verso il fiume fanno da base per chi ha lasciato la propria roba per andare a farsi il bagno nel fiume. L’acqua è gelida e qualche bambino piccolo piccolo viene portato di forza per esser lavato in questo posto sacro. Oltre alla pulizia del corpo al Ghat vengono anche per lavare i vestiti o le pentole. Io faccio qualche foto e osservo in silenzio quello che succede, l’India è speciale anche per questo perché quello che noi dissolto facciamo solo in casa qui lo trovi davanti agli occhi di tutti, c’è poca riservatezza, si condivide la propria vita in strada e si rendono partecipi le persone che sono intorno. Sia io che vale ci accorgiamo che siamo qui da un bel pò e sentiamo che il corpo ha bisogno di cibo.
Andiamo a recuperare Abi e Nina che si sono fatti una bella dormita e ritorniamo a fare colazione dove siamo stati ieri appena arrivati ad Hampi. Questo posto ci piace particolarmente perché è gestito in tutto da una famiglia Indiana, anche oggi quando ordiniamo la nostra colazione si ripete la stesa scena di ieri, il capofamiglia va in cucina e manda la figlia che non è ancora partita per la scuola a fare la spesa per la nostra colazione. Passiamo il resto della giornata a passeggiare per il villaggio, entriamo in qualche negozio e rimandiamo lo shopping ad una delle prossime mattinate. Conviene sempre fare gli acquisti al mattino e sperare di essere il primo cliente perché così ti trattano benissimo e puoi scendere tanto di prezzo, loro devono trattare bene il primo cliente per poter avere una giornata fortunata negli affari.
Aspettiamo l’ora del tramonto rilassandoci, leggendo e scrivendo in un locale molto chill out. Verso le 17 andiamo sulla collina sopra il tempio, è un parco di resti dei vecchi tempi e di rocce tondeggianti ed enormi. Ci sono già delle persone rivolte verso l’orizzonte e poi ci sono tantissime scimmie e cani, si vede che anche loro si vogliono ricaricare con la luce meravigliosa del tramonto. Il posto è magnifico, la luce è molto bella e ci sono delle bellissime vibrazioni. Anche oggi abbiamo allungato la vita di 5 minuti, noi come le coppie di Indiani, le famiglie, i turisti da tutto il mondo, le scimmie e i cani. Lo stesso tramonto per tutti, per te uomo e per te animale, siamo tutti sullo stesso palco, siamo protagonisti di questa poesia chiamata Vita.
Peace, love and lightmr. D
Magazine Viaggi
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