Chi era Subrata Mitra? Oggi è facile rispondere: un genio. Mitra (1930-2001) è stato uno dei più grandi direttori della fotografia del cinema indiano. Nel decimo anniversario della sua scomparsa gli viene dedicata una rassegna cinematografica: India Gate 2011. Subrata Mitra: un re dietro le quinte, a Cividale del Friuli (Udine) dal 5 febbraio al 5 marzo (presso la sede del Somsi, Foro Giulio Cesare 15. Se ne parla anche qui e qui). La rassegna è organizzata dall’associazione culturale Performing India, che organizza anche corsi di musica indiana a Trieste (questa è la sua pagina su Facebook)
Mitra iniziò la propria attività con un capolavoro del cinema indiano: Pather Panchali (in Italia noto con il titolo Il lamento del sentiero) un film del 1955 che costituì la pietra fondativa del cinema d’Autore in India e a cui collaborarono tre talenti assoluti: Satyajit Ray come regista, Ravi Shankar come autore della colonna sonora e Subrata Mitra appunto come direttore della fotografia. Un film – chiaramente ispirato alla poetica del neorealismo italiano, da Ladri di biciclette di De Sica a Roma città aperta di Rossellini – che rompeva completamente con le convenzioni stilistiche di Bollywood.
Un'immagine da "Il mondo di Apu"
L’enorme successo de Il lamento del sentiero – che fu premiato in tutti i principali festival cinematografici del mondo – indicò all’India un modo nuovo di fare cinema e consentì a Ray di trovare i fondi per realizzare (ancora con Mitra e con Shankar) gli altri due film della celeberrima “Trilogia di Apu”: Aparajito (L’invitto, 1956) e Apur Sansar (Il mondo di Apu, 1959).
Subrata Mitra all’epoca de Il lamento del sentiero aveva 21 anni ed era praticamente digiuno di fotografia, così come del resto Satyajit Ray era digiuno di regia, avendo solo “studiato” il regista francese Jean Renoir mentre girava in India il film Il fiume (1951) per cui Ray trovò le location; eppure i due riuscirono, al primo colpo, a realizzare un film che cambiò la storia del cinema indiano e mantennero gli altri due episodi della trilogia allo stesso livello qualitativo.
Ray e Mitra collaborarono fino al 1966, ma mentre Ray mieteva allori e premi (culminati nell’Oscar alla carriera nel 1992, poco prima di morire) Mitra rimase più in ombra (da qui il titolo della rassegna: “Un re dietro le quinte”) e solo nel 1985 ottenne il National Award for Best Cinematography per il film New Delhi Times diretto da Ramesh Sharma.
Un altro capitolo importante del lavoro di Mitra fu la collaborazione con James Ivory e il produttore Ismail Merchant (uno dei membri della famosa famiglia Merchant che ha ispirato il celebre musical bollywoodiano The Merchants of Bollywood, visto anche in Italia) nei loro film di ispirazione indiana, quali Shakespeare Wallah (1965) e The Guru (1969).
Per il programma della rassegna, dal 5 febbraio al 5 marzo, cliccate qui.Buona visione.