India: il dramma della violenza sessuale.

Creato il 21 aprile 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Una bambina di cinque anni è stata ritrovata venerdì dopo essere scomparsa per due giorni dalla sua famiglia a New Delhi: la piccola era stata rapita da un maniaco che l’ha tenuta in casa e l’ha seviziata, riducendola quasi in fin di vita. La polizia non è voluta intervenire in questa vicenda, tanto che i genitori hanno iniziato la ricerca disperata da soli. Da soli.

Abbandonati, in balia del proprio destino, i poliziotti hanno persino osato offrire al padre del denaro, una volta consci della gravità della situazione e consapevoli di aver commesso un errore.
In serata la piccola è stata condotta all’ospedale per fermare le emoraggie interne e le infezioni causate dagli oggetti con i quali è stata violentata; in stato febbrile, sono stati riscontrati segni di disidratazione e lesioni addominali profonde, mentre sul collo è stato rilevata una ferita che presume un tentato strangolamento. I medici che l’hanno visitata sono rimasti increduli nel ritrovare corpi estranei all’interno del corpo: una situazione assurda al sol pensiero.
Il primo ministro indiano ha assicurato che disporrà le migliori cure per la bambina. Purtroppo però questa non è una vicenda tanto eccezionale: poche ore dopo, è stato ritrovato il corpo senza vita di un’altra piccola, di soli sei anni, vicino ad una discarica, con sospetti segni di abuso, presto confermati dall’autopsia.

Queste purtroppo sono solo due delle storie che affliggono il Paese, tristemente noto per il crescente tasso di abuso sessuale che colpisce in particolar modo le giovani donne, ma che da come possiamo vedere non esclude nessuno. L’India vanta un’antica storia culturale di protezione e rispetto verso le figure da sempre considerate più deboli, celebrando in una festività nota a tutti gli abitanti, il Rakhi, la promessa da parte dei fratelli maschi di prendersi cura delle sorelle per tutta la vita. Anche la mitologia narra vicende in cui gli esseri divini si scontrano per salvare le fanciulle in pericolo, anche se l’idea che la donna sia di proprietà prima del padre e poi del futuro marito rimane predominante. Da qui forse nasce il vero problema.
Una piaga da curare, mettendo in discussione tutto quello che ha permesso l’evolversi di una situazione di tale portata, senza l’esclusione di nessuno, nemmeno di chi vive a milioni di chilometri di distanza.

Articolo di Giulia Scarpa.

Foto Shrini Photography, licenza CC BY-NC


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :